Bollate, 11 novembre 2024 – Un concerto in bilico tra la spiritualità dell'organo suonato da Roberto Olzer e la ruralità sincera dell’organetto diatonico di Claudio Prima, è l'appuntamento con "Divini mantici" che si terrà domenica 17 novembre nella chiesa di san Guglielmo nel borgo di Castellazzo di Bollate.
Si tratta dell'ultimo concerto del progetto "Danzando sul mondo", iniziativa sostenuta dalla Fondazione Comunitaria Nord Milano e realizzata dall’associazione culturale Musicamorfosi.
La chiesetta di Castellazzo, che si trova accanto alla Villa Arconati, è un luogo intimo ma dal grande valore storico-artistico. I due musicisti, Roberto Olzer (organo) e Claudio Prima (organetto diatonico) alle ore 11.30 (ingresso libero con libera donazione fino a esaurimento posti) si esibiranno prima in solo e poi dialogheranno con i rispettivi strumenti. In particolare, Olzer, pianista, organista, solista e accompagnatore in diversi ensemble, musicista eclettico, avrà a disposizione l’antico organo della chiesa, oggetto di un recente restauro conservativo: si tratta di un organo meccanico risalente al 1850, posto sulla tribuna nel lato destro della navata, con tastiera di 58 tasti e con circa 800 canne. Olzer, che vanta collaborazioni con Antonella Ruggero, Andrea Dulbecco, Bebo Ferra, Max De Aloe, Ramberto Ciammarughi, Paolo Tomelleri, Emilio Soana e moltissimi altri, eseguirà libere improvvisazioni, musica da film e improvvisazioni su temi barocchi.
Organettista, cantante, compositore e autore di colonne sonore, Claudio Prima è leader e ideatore di numerosi progetti di indagine sulle “musiche di confine”. Dirige la Giovane Orchestra del Salento, un ensemble di promettenti musicisti salentini, ed è stato assistente di Goran Bregovic e Giovanni Sollima per la Notte della Taranta. A Castellazzo di Bollate, ripercorrerà brani della tradizione e nuove composizioni di ispirazione mediterranea, da sempre luogo ideale del suo percorso di ricerca e terreno perfetto per le sue sperimentazioni. Infine, i due artisti mescoleranno i loro strumenti e le loro esperienze per estrarre un nuovo impasto sonoro, sintesi del calore dei rispettivi mantici. Un’inedita impresa sonora che sancisce la loro prima collaborazione.