PAOLA PIOPPI
Como

Strage di Erba, il procuratore Tarfusser al Csm: fissata l’udienza davanti alla sezione disciplinare

Il sostituto pg di Milano aveva chiesto di sua iniziativa la riapertura del processo che ha condannato i coniugi Romano. Le modalità della richiesta saranno oggetto di discussione l’8 febbraio 2024

Da sinistra, Francesca Nanni e Cuno Tarfusser

Da sinistra, Francesca Nanni e Cuno Tarfusser

Erba (Como), 6 settembre 2023 – Udienza fissata per il prossimo 8 febbraio, quando è prevista la discussione, davanti alla sezione disciplinare del Csm, il caso del sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser che ha proposto la revisione del processo sulla strage di Erba del dicembre 2006. La vicenda processuale, definitivamente chiusa da tempo con la condanna in via definitiva all'ergastolo dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, è periodicamente oggetto di richieste di revisione processuale e tentativi, mai andati a buon fine, di smantellamento dell’impianto accusatorio.

L’ultimo, in ordine di tempo, è stato appunto quello di Tarfusser. Una condotta per la quale la Procura generale della Cassazione, nelle scorse settimane aveva trasmesso gli atti al Consiglio Superiore della Magistratura, chiedendo di giudicare l'operato del magistrato per le modalità con cui aveva proposto quella revisione. In base alla segnalazione della procuratrice generale milanese Francesca Nanni, Tarfusser avrebbe “violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio” e non si sarebbe attenuto al “documento organizzativo dell'ufficio”.

La vicenda, per la quale ora la sezione disciplinare ha fissato udienza, vede al centro un braccio di ferro tra Tarfusser e i vertici dell'ufficio. Il primo, ritenendo un errore giudiziario gli ergastoli inflitti ai due coniugi, il 31 marzo ha depositato di propria iniziativa in cancelleria la richiesta, da inoltrare a Brescia, di riaprire il caso. Il Procuratore Generale Nanni ha tuttavia ritenuto che con questa azione, sia stato scavalcato il regolamento interno che assegna solo all'avvocato generale o alla stessa procuratrice generale “la facoltà di richiedere la revisione di sentenze”, qualora sopravvengano nuove prove d'innocenza.

Ora Tarfusser è disciplinarmente accusato di aver tenuto, senza alcuna delega dal capo, contatti con i difensori di Olindo e Rosa, e di aver ricevuto da loro consulenze scientifiche sulle asserite nuove prove a favore dei coniugi, contenute nella proposta di revisione. Proposta che comunque Nanni ha già mandato alla Corte d'Appello di Brescia, ma con parere negativo perché “inammissibile”, in attesa della decisione della Corte bresciana.