L’ospedale “Sacra Famiglia“ di Erba passa a Lifenet, colosso della sanità privata

Il Fatebenefratelli annuncia la cessione del proprio presidio alla società partecipata dal fondo Exot della famiglia Agnelli

Il pronto soccorso dell'Ospedale Sacra Famiglia di Erba

Il pronto soccorso dell'Ospedale Sacra Famiglia di Erba

ERBA – Cambia di proprietà, ma manterrà la sua funzione l’ospedale Sacra Famiglia di Erba, pronto a entrare nell’orbita della Lifenet srl, uno dei colossi della sanità privata. Erano mesi che le voci si rincorrevano sull’interesse da parte della società, partecipata al 45% dal fondo Exot della famiglia Agnelli, all’ospedale cittadino, adesso l’ufficializzazione attraverso una lettera a firma del direttore generale della Provincia Lombardo Veneta del Fatebenefratelli, Nicola Spada, indirizzata ai sindacati che rappresentano i dipendenti del personale ospedaliero, come prevede la legge in materia.

La procedura è stata avviata, ma occorrono almeno sei mesi per arrivare al passaggio di proprietà: prima occorre scorporare l’ospedale di Erba dagli altri nosocomi e i centri di proprietà dell’ordine religioso. Lifenet Srl ha chiesto che sia costituita entro fine anno una società, Ospedale di Erba srl, in cui confluiranno medici, infermieri, tecnici e personale amministrativo. Il passaggio di consegne tra il Fatebenefratelli e la Lifenet Healhcare dovrebbe compiersi entro metà 2024. Nei mesi scorsi sembrava in lizza per l’acquisto anche il Gruppo San Donato.

Nessuna indicazione sui contenuti dell’accordo dal punto di vista economico, ma sindacati e organi di rappresentanza di medici e infermieri nelle scorse settimane avevano chiesto chiarimenti sulla cessione all’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, che ha garantito l’attenzione della Regione sul mantenimento dei servizi essenziali. A Erba quindi, anche se l’ospedale cambierà nome, continueranno a essere garantiti il servizio di Pronto soccorso, la rianimazione e la maternità. Servizi indispensabili non solo per gli erbesi, ma anche per tutti gli altri cittadini comaschi e lecchesi.