Vona-Milazzo. L’aggravante delle armi

Il Gip conferma la presenza di armi nel gruppo Vona-Milazzo, con conversazioni che rivelano richieste di pistole e maneggiamento di armi da parte dei membri.

Vona-Milazzo. L’aggravante delle armi

Vona-Milazzo. L’aggravante delle armi

L’associazione contestata al gruppo Vona-Milazzo è aggravata dalla disponibilità di armi, su cui, secondo il Gip che ha emesso l’ordinanza, "non ci sono dubbi". Viene innanzitutto citata una conversazione tra Vincenzo Milazzo e Leonardo Potenza, nella quale il primo racconta che Luigi Vona gli aveva chiesto una pistola calibro 7 da tenere in casa, ma ancora in un’altra occasione, Milazzo, Potenza e Di Franco vengono sentiti maneggiare un’arma, e Milazzo, spiegano gli atti, "si innervosiva quando Potenza, per scherzare, gliela puntava contro". Nella stessa conversazione, i due parlano di un fucile a canne mozze, che stavano per ritirare da una persona non meglio specificata, che l’aveva ricevuto da un anziano deceduto a Valbrona. "L’ho quasi convinto – dice Potenza – che bello, già tagliato. Quello è morto e in cantina ci sono i fucili, andiamo a prenderli". Pa.Pi.