ROBERTO CANALI
Cronaca

Villa del Balbianello, scelta controcorrente: ingressi contingentati per salvare Star Wars

Giuliano Francesco Galli, area manager FAI Lombardia Prealpina spiega la scelta controcorrente: numeri davvero eccessivi era necessario limitare i turisti

La Villa del Balbianello a Tremezzina

Tremezzina (Como) –  Come la vita anche il turismo spesso si riduce a una mera questione di scelte: o siamo noi a decidere oppure dobbiamo subire il volere di qualcun altro. Entrambe le ipotesi non sono prive di effetti collaterali e spesso il solo dover scegliere implica andare controccorrente. Proprio quello che hanno fatto a Villa del Balbianello, sul lago di Como a Tremezzina, negli ultimi otto anni il bene più visitato del Fai in Italia (170.000 presenze nel 2022) dove hanno deciso di

contingentare gli ingressi dallo scorso 3 agosto. Una scelta spiegata da Giuliano Francesco Galli, area manager FAI Lombardia Prealpina.

Come funziona la limitazione?

"Da giovedì 3 agosto, ogni ora saranno disponibili dai 150 ai 200 ingressi, con un tetto massimo di 1.200 visitatori al giorno: il 30% in meno di quelli attesi in questa stagione, che hanno toccato picchi di oltre 2mila presenze al giorno, 40mila previste ad agosto. In questo mese la villa accoglierà così 10mila visitatori in meno, che grazie alle prenotazioni si distribuiranno con più omogeneità decongestionando le visite nel corso della giornata e della settimana".

Una perdita economica notevole, non c’erano alternative?

"Non è stata una decisione a cuor leggero, anche perché gli incassi di Villa del Balbianello servono a sostenere la manutenzione di altri beni del Fai in Italia che magari riscuotono meno successo da parte del grande pubblico. I numeri che avevamo raggiunto però erano davvero eccessivi, soprattutto tra le 11.30 e le 15.30 quando in Tremezzina si registra il picco dei turisti che arrivano qui con il traghetto e i battelli dalle altre località del lago. Contingentare gli ingressi è l’unico modo per tutelare la villa da un eccesso di turismo che si riversa sempre più sul Lago di Como e che non solo mette a serio rischio la conservazione di un bene culturale come questo, obbligando a manutenzioni sempre più frequenti e onerose, ma danneggia anche la sua immagine, il suo valore immateriale, perché snatura il luogo, banalizza la sua storia e ne attenua il fascino".

L’assalto “dell’esercito del selfie“ come recitava il ritornello di una canzone di moda qualche anno fa..

"È il nuovo volto del turismo che si alimenta anche attraverso il tam tam sui social e gli influencer. A risentirne però è la qualità della visita, che rischia di impoverirsi e di perdere il significato di esperienza culturale. Non è una questione di soldi, ma di educazione e di rispetto. Sul lago sono tutti benvenuti, ma l’offerta è limitata per le difficoltà legate ai collegamenti. Sarebbe bello che almeno ci si informasse sui luoghi e la loro storia, per apprezzare di più la visita. Alle volte ci capita di avere a che fare con turisti che arrivano fin qui dall’altra parte del mondo senza avere la minima idea del luogo in cui si trovano".

Un consiglio che si sente di dare loro?

"Farsi i selfie, ma anche prendere qualche informazione in più e magari venire anche nel resto dell’anno. Villa del Balbianello, come tutto il resto del lago di Como, è ancor più bella in autunno"