FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Viaggi fantasma, corsa ai rimborsi. Al via il processo contro l’agenzia

Bergamo, prima udienza per la causa collettiva intentata da Federconsumatori a tutela di 55 cittadini. Il presidente dell’associazione: "Soldi per biglietti non validi". Chiesti risarcimenti fino a 15mila euro.

Viaggi fantasma, corsa ai rimborsi. Al via il processo contro l’agenzia

Viaggi fantasma, corsa ai rimborsi. Al via il processo contro l’agenzia

Il caos era scoppiato ad agosto, nel bel mezzo delle vacanze. Ma non per quelli che si erano rivolti all’agenzia viaggi Arlecchino di Seriate, chiusa improvvisamente lasciando i propri clienti con biglietti aerei e di traghetti non validi, prenotazioni mai avvenute per soggiorni già pagati. In tanti avevano dovuto rinunciare alla partenza per le vacanze o erano stati costretti a mettere mano al portafogli per acquistare una seconda volta titoli di viaggio e pacchetti turistici. Ora la vicenda approda in tribunale. Ad annunciarlo con una nota è stata la Cgil di Bergamo. È fissata per questa mattina la prima udienza della causa collettiva promossa da Federconsumatori Bergamo a tutela di 55 cittadini coinvolti, rappresentati dall’avvocata Rita Persico. Tra settembre e ottobre, l’associazione aveva raccolto le loro rimostranze. "A nome di ciascuno abbiamo inviato un reclamo alla Arlecchino Viaggi srl, chiedendo i rimborsi delle somme spese e indebitamente trattenute dall’agenzia, che si faceva pagare rilasciando però titoli di viaggio non validi" ha spiegato Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo. "Non avendo mai ottenuto alcuna risposta, a novembre abbiamo valutato tutti insieme e con il nostro legale l’opportunità di intraprendere un’azione giudiziaria. All’inizio di dicembre la causa collettiva è stata avviata". Si richiedono rimborsi che variano da un minimo di 600 euro fino a un massimo di 15mila euro. Soldi dei vacanzieri che si erano ritrovati con un pugno di mosche in mano dopo aver prenotato e pagato con largo anticipo le loro vacanze, per poi scoprire che nessuna di quelle prenotazioni era stata effettuata. Il contenzioso all’inizio aveva visto da una parte il titolare dell’agenzia, assistito dall’avvocato Locati, e dall’altra una dipendente (difesa dall’avvocato Pollini) che lavorava in quell’agenzia da oltre una ventina di anni, poi licenziata.

"Non sono coinvolti solo vacanzieri, ma anche cittadini di origine straniera che durante le ferie, con le loro famiglie, dovevano raggiungere i Paesi d’origine, o da lì dovevano rientrare in Italia" prosegue Perria. "Tra questi, anche chi ha dovuto intraprendere viaggi lunghissimi in traghetto, fino a 40 ore, di rientro da Tunisia e Marocco, tragitti per i quali avevano pagato una cabina e i pasti. Si sono ritrovati nei porti, costretti a fare colletta tra i propri connazionali per ricomprare i biglietti, per il solo passaggio ponte, senza pasti, con bambini piccoli al seguito". Alla vigilia dell’udienza, Federconsumatori si augura che Arlecchino Viaggi si presenti in giudizio. "Sappiamo che avrebbe dovuto depositare la propria memora difensiva entro il 2 gennaio, ma non lo ha fatto, almeno fino a oggi – conclude Perria – . Nel caso non si costituisca in giudizio, speriamo comunque in una rapida definizione del procedimento".