
Da ieri mattina 22 famiglie di Mozzate sono senza casa. Le 22 abitazioni sono infatti andate all’asta "senza che arrivasse alcun aiuto da parte del competente assessorato regionale" spiega il sindaco, Clemente Ciccozzi (nella foto), che aggiunge: "L’amministrazione comunale di Mozzate ha potuto solo constatare, inerme, il disinteresse da parte della Regione per una vicenda che avrà un fortissimo impatto sociale, e strascichi sulla Bassa Comasca per i prossimi anni".
Una grave situazione che, fino all’ultimo, si era sperato di poter gestire senza contraccolpi, ereditata dalle precedenti amministrazioni e dal fallimento della Mozzate Patrimonio, la società a cui era stata conferita la quasi totalità dei beni comunali. "Dal nostro insediamento a maggio – prosegue il sindaco – ci siamo subito mossi con Regione Lombardia per trovare soluzione a un problema che avrebbe messo in mezzo a una strada decine di persone. Alcuni rappresentanti regionali avevano preso a cuore la vicenda e si erano adoperati per creare le condizioni che consentissero il riacquisto, da parte di Aler, del patrimonio immobiliare andato all’asta, per il quale i fondi erano già stati stanziati dalla Regione". Ma poi il cambio: "L’assessore regionale Paolo Franco – spiega Ciccozzi - non si è presentato alla riunione del 6 giugno convocata in Regione per decidere la strategia da mettere in atto per fronteggiare una situazione a dir poco drammatica. E alla fine, il risultato è stato la mancata partecipazione di Aler all’asta per il riacquisto delle case. Siamo perfettamente consapevoli che le cose potevano andare storte, ma ciò che lascia l’amaro in bocca è il considerare le persone come qualcosa che si può spostare da una scatola all’altra. Sradicarle e spostarle in altri Comuni, è una violenza".
Paola Pioppi