Variante della Tremezzina, c’è attesa per i ristori

Tra 48 giorni riaprirà la Regina. Il cantiere procede senza ritardi. ma le aziende sono in ginocchio

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Dovranno stringere i denti per altri 48 giorni gli abitanti di Tremezzina, tagliati fuori dal mondo dalla fine del novembre scorso dai lavori per la Variante della Tremezzina, la nuova strada attesa da oltre quarant’anni per risolvere le code infinite lungo la statale Regina. Mandare in pensione la strada del lago si è rivelato un’impresa tutt’altro che facile. Il tracciato della Variante infatti va ricavato rubando lo spazio alla montagna e al lago, così ogni metro conquistato richiede tempo e grande fatica. Ma le difficoltà non le vivono solo gli operai, impegnati da ormai un paio di mesi sul lago, a tirare letteralmente la cinghia sono anche gli albergatori e ristoratori del Medio e Alto Lago, tagliati fuori dal cantiere, per non parlare dei pendolari che ormai non contano più i chilometri per raggiungere il posto di lavoro facendo il periplo del Lario. "Fortunatamente i tempi lombardi non sono quelli romani e i lavori stanno proseguendo nel pieno rispetto del crono programma fissato - invita a guardare il bicchiere mezzo pieno Alessandro Fermi, il presidente del Consiglio regionale che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo nell’area di scavo -. A fine marzo la strada riaprirà al traffico e sarà stato posto un tassello importante per la realizzazione dell’opera. L’impatto dei lavori visti da lago è impressionante. Un grazie va sicuramente agli operai per la dedizione con cui stanno lavorando ogni giorno sul cantiere e a tutti i cittadini per la collaborazione: stanno sopportando i disagi con grande senso di responsabilità, dimostrando loro per primi piena consapevolezza dell’importanza di questa opera". Altri 48 giorni di passione dunque, ma per i residenti la buona notizia è l’accordo tra Anas ed enti del territorio circa i risarcimenti anche a favore dei residenti toccati dalla chiusura. Ro.Can.