Uomo della propaganda, niente vacanze sul Lario per "la voce di Putin"

Menaggio, i provvedimenti contro il giornalista russo Valdimir Roudolfovitch Soloviev

Il lago di Como

Il lago di Como

Quest’anno non potrà venire in vacanza sul Lario il giornalista russo Valdimir Roudolfovitch Soloviev, meglio noto come "la voce di Putin" di cui ogni sera diffonde il verbo dalla sua trasmissione all’ora di cena su Rossija1, la tv di stato di Mosca. Nel marzo scorso all’indomani dell’invasione dell’Ucraina la Guardia di Finanza su mandato del Ministero del Tesoro gli congelò non una, ma addirittura due ville di proprieta sul lago di Como, a Menaggio nella frazione di Loveno e a Pianello del Lario, dal valore complessivo di 8 milioni di euro.

Una notizia che naturalmente l’anchorman russo non prese bene, accusando gli occidentali e nella fattispecie gli italiani di essere "contro la proprietà privata" e rincarando la dose quando, pochi giorni dopo, entrambe le sue proprietà subirono due misteriori attentati. Nel cuore della notte infatti nel corso di un blitz avvenuto praticamente in contemporanea qualcuno tentò di dare fuoco alla villa di Loveno, collocando nel porticato degli pneumatici, mentre a Pianello si "accontentò" di gettare della vernice rosso sangue nella piscina. Finora si tratta degli unici due beni "congelati" sul ramo comasco del lago dove i russi da una ventina di anni a questa parte sono sempre stati di casa.

A Laglio ad esempio si era stabilito Igor Kogan, il "banchiere di Putin" che acquistò, si disse staccando un assegno di oltre una trentina di milioni di euro, Villa La Punta, la "gemella" di Villa Oleandra di proprietà di George Clooney. Sul Lario comprò casa anche Arkay Novikov, ricchissimo proprietario della catena di ristoranti di lusso Navikov restaurant che nel 2008 ha acquistato, si disse per oltre 38 milioni di euro, Villa Fontanelle a Moltrasio, la dimora che appartenne a Gianni Versace e dove amava venire in vacanza Madonna. Tra i suoi estimatori il lago di Como annovera anche Mikhail Kusnirovich, il proprietario del brand sportivo "Bosco dei ciliegi" che da anni confeziona le divise per gli atleti russi ed è proprietario di oltre un centinaio di negozi monomarca, oltre che dei grandi magazzini Gum sulla piazza Rossa di Mosca. Kusnirovich da anni è proprietario di Villa Saibene a Ossuccio. Parla russo anche Villa Balbiano di proprietà della ricca ereditiera moscovita Kamilla Dzhanashiya, che l’acquistò nel 2011 per 38 milioni di euro.