Primaluna e Cortenova rimarranno due Comuni separati. È la decisione scaturita dal referendum che si è svolto domenica, dove a determinare l’esito finale, vale a dire l’unificazione delle due piccole realtà della Valsassina, sono state le urne di Cortenova. I voti di differenza sono stati pochi, una trentina circa, ma tali da tradursi in un 7 per cento di scarto, sufficiente a determinare la decisione finale. Alla scelta di unificare i due Comuni, era anche collegata quella del nuovo nome, il cui problema non si è quindi posto. L’affluenza alle urne è stata tutt’altro che plenaria: 1394 elettori, il 56 per cento rispetto ai complessivi 3160 aventi diritto. Segnale che questa decisione, era stata recepita presa a cuore da poco più della metà dei residenti. Un po’ più alta la percentuale di Cortenova, 581 su 1080, pari al 54 per cento. Molto meno a Primaluna, dove si sono presentati in 813 su 2020, il 40 per cento.
Ma per validare l’esito del referendum, era sufficiente superare il quorum del 25 per cento di elettori in ognuno dei due Comuni. Quindi voto regolare e valido, con un risultato che, numeri alla mano, poteva sembrare a favore della fusione, 780 voti contro 605 no, il 56 per cento contro il 43,5. A ribaltare l’esito, è stata la volontà diametralmente opposta dei cittadini dei due Comuni. Perché se a Primaluna il sì alla fusione ha vinto su tutta la linea, con 509 voti a favore e 299 contro, a Cortenova non è passata la stessa scelta, con 306 voti contro i 271 a favore. Sufficiente a bocciare la proposta. La scelta del nome da dare al nuovo Comune che si sarebbe creato, proponeva tre possibilità: Centro Valsassina, Borgo Grigna e Borgo Valsassina. Gli elettori, 233 per la precisione, avevano scelto soprattutto il secondo, seguito da Centro Valsassina e Borgo Valsassina. Ma ormai, questo nome rimarrà solo sulla carta delle schede elettorali.
Pa.Pi.