Transizione ecologica "È il momento di accelerare"

Prima Covid, poi la guerra: che fine fa la transizione ecologica? La pandemia aveva messo a dura prova, ad esempio, l’uso dei mezzi pubblici, portando ad un impennata dell’uso del mezzo privato, con buona pace della qualità dell’aria. Con l’impennata dei prezzi dell’energia e la guerra si è addirittura tornati a parlare di carbone. Ma c’è davvero il rischio di fare passi indietro sul fronte della sostenibilià ambientale? "Io credo che avremo l’effetto opposto, ovvero di accelerazione della transizione energetica, perché potremo archiviare la nostra dipendenza dal gas russo solo con le rinnovabili – commenta Trecroci -. Improbabile il ritorno al carbone, così come il nucleare, per il semplice fatto che ci vincolerebbe ancora una volta a Russia e Ucraina". Gli unici “giacimenti“ su cui l’Italia è indipendente sono, di fatto, le fonti rinnovabili. "Chiaro che la conversione ha un costo – conclude Trecroci – il ministro Roberto Cingolani ha detto che ci vorranno 3 anni per liberarci dal gas russo. Se avessimo iniziato a pensarci 3 anni fa, oggi non avremmo questo problema. Il problema è puramente di volontà politica e di interessi dell’industria fossile, che hanno rallentato questa conversione".