PAOLO GALLIANI
Cronaca

Torno, matrimoni vip e cucina di classe: la Pliniana conquista il bel mondo

Il nuovo gestore, Luis Contreras, svela il suo sogno

La reception de "Il Sereno" disegnata da Patricia Urquiola

Torno (Como), 9 settembre 2016 - Costa cara la discrezione. Che è come il silenzio, virtù rara in un mondo chiassoso e plateale: un lusso. Anche un privilegio per la troupe di indiani provenienti dal Regno Unito che da giorni staziona a Villa Pliniana per realizzare servizi destinati ai grandi «Wedding Magazines» in lingua inglese del sub-continente asiatico, con tanto di modelle, truccatori, fotografi e registi.

Scommessa facile: arriveranno principalmente dall’Oriente, da Mumbai, da Kolkata, ma anche da Singapore o dagli Emirati, gli «happy few» che potranno permettersi soggiorni da 150mila euro a settimana in una dimora da 19 camere dove le pareti, i saloni e i corridoi raccontano di Rossini che qui veniva a comporre il suo «Tancredi» o di Shelley che come Byron o Stendhal qui diceva di trovare un pezzo di paradiso finito sulla terra, peraltro con vista lago, e che lago. L’altra sera, davanti alla stampa milanese, Luis Contreras ha sfoderato grandi sorrisi e non propriamente convenzionali. Del resto, ha sborsato decine di milioni di euro per gestire la Pliniana e per farne la perla assoluta del turismo leisure e business sul Lario, progetto impreziosito da una designer di grido come Patricia Urquiola.

E se l’apertura della Pliniana è troppo recente per fare bilanci, il via-vai di troupe televisive internazionali e di reporter da mezzo mondo dice già molto sulle ambizioni di questo «non albergo» destinato comunque ad accendere i riflettori sulla più defilata delle due sponde del ramo di Como. Sempre lui, Contreras, ha anche promesso di aprire tanta meraviglia al pubblico già nel prossimo novembre, almeno in qualche occasione, ripetendo che sull’argomento «ci sono trattative con il Comune di Torno». Se è per quello, l’atmosfera non è apparsa meno elitaria al vicinissimo resort «Il Sereno», 5 stelle di assoluta bellezza già ben frequentato da australiani, britannici e scandinavi, ma presto destinato a diventare – parola di Contreras – una delle mete preferite degli americani con buona capacità di spesa: per le camere si parte da 850 euro a notte, per le suite siamo sui 4mila euro. Trenta stanze, pareti vegetali che corteggiano grandi vetrate, una splendida piscina «affaccio-lago» e una cucina che – Bellagio esclusa – poche altre località lariane possono vantare. Noblesse oblige. 

C'è la firma di Andrea Berton, chef 2 stelle Michelin disposto a fare il classico «avanti e indietro» tra Milano e Torno, che l’altra sera ha fatto gli onori di casa con Contreras davanti alla stampa nazionale, insieme a quel talento della cucina che porta il nome di Raffaele Lenzi, entrambi autori di una cena doc esaltata dal «risotto allo zafferano, ragù alla genovese e polvere di funghi» che è già diventato l’icona del «Sereno». Davanti a un ottimo Spritz o a un Pimm’s con ginger beer consigliati dal food & beverage manager Gianpaolo Fabrizio, Contreras ha ammesso di puntare ad altri alberghi analoghi in Italia, parlando di località come Portofino e Venezia. A 8 chilometri da Como, non si naviga decisamente a vista.