Tornano a fronteggiarsi nostalgici e antifascisti

Fa discutere l’omaggio promosso dall’associazione Mario Nicollini intitolata allo storico segretario dei reduci della Repubblica Sociale

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A più di settant’anni dalla Liberazione a Dongo e Tremezzina questo fine settimana torneranno a fronteggiarsi nostalgici e antifascisti, protagonisti o comparse a seconda dei punti di vista di una storia che non ne vuole sapere di passare. Pietra dello scandalo l’omaggio organizzato dall’associazione culturale "Mario Nicollini", intitolata allo storico segretario dei reduci della Repubblica Sociale che per primo si inventò la commemorazione di fronte al cancello di Villa Belmonte, dove nel 1945 furono fucilati il Duce e Claretta Petacci, e poi sul lungolago di Dongo dove trovarono la morte 15 gerarchi fascisti in fuga. A Dongo l’associazione aveva chiesto al sindaco di posare una lapide coi nomi dei gerarchi fucilati solo "per ricordare un avvenimento storico", ma il sindaco Giovanni Muolo ha negato il permesso replicando che "la storia e suoi verdetti devono avere il sopravvento sulle interpretazioni di parte". E domenica sarà difficile impedire il raduno dei nostalgici ufficialmente per portare un mazzo di fiori, ma accompagneranno il gesto con il saluto romano, per poi ripetersi di fronte al cancello di Villa Belmonte. "I fascisti si radunano a Dongo e a Giulino di Mezzegra perché sono i luoghi simbolo della fine del Fascismo - tuona l’Anpi di Como - I comportamenti dei partecipanti esprimono la volontà di propaganda del fascismo. Per questo chiediamo di vietare entrambe le manifestazioni e saremo lì a presidiare".