
Dopo l’esondazione dei giorni scorsi è tempo di grandi pulizie per il primo bacino del lago, invaso dai detriti portati dalla corrente proprio di fronte piazza Cavour. Nella mattinata di ieri è entrato in funzione il battello spazzino, per la prima volta dopo la sottoscrizione del contratto di comodato d’uso siglata il mese scorso che ha posto fine a un lungo dissidio tra Comune e Provincia sulle rispettive competenze. In base all’intesa raggiunta sarà il Comune a occuparsi della pulizia dell’area adiacente alla Diga Foranea e quella vicina al porto Marina due. Il lavoro procede a pieno ritmo, ma ci vorranno ancora diversi giorni prima di poter vedere di nuovo le acque del lago pulite. Da rimuovere ci sono decine di tonnellate di legname e altri detriti, ma altro materiale sta ancora scendendo fino al primo bacino trasportato dalle correnti. Nei giorni scorsi erano state recuperate anche alcune carcasse di cinghiali, trascinati via dalla piena e poi finiti nel lago. Anche per questo motivo la pulizia delle acque diventa una priorità anche per ragioni igieniche.
A dare una mano ai volontari è stato senza dubbio il miglioramento delle condizioni meteo: senza nuove piogge nelle ultime 36 ore le acque del Lario si sono abbassate di quasi 15 centimetri. Ieri sera il livello in piazza Cavour era sceso a quota 128 centimetri, appena 8 oltre la soglia di esondazione, oltre 40 centimetri in meno rispetto al picco raggiunto nei giorni scorsi. Con un afflusso di 249 metri cubi al secondo e un deflusso di 551 metri cubi al secondo il tasso di riempimento del Lario è sceso al 100% e la Polizia Locale ha potuto riaprire viale Vittorio Veneto e viale Puecher, mentre resta ancora chiuso piazzale Somaini. Per ritornare alla piena normalità però si dovrà attendere almeno fino a lunedì o martedì, a seconda di quanta acqua entrerà nel lago in seguito alla perturbazione annunciata per oggi. Un lento ritorno alla normalità anche per il resto delle località turistiche del Lario, anche loro alle prese con i problemi provocati dall’acqua alta ai moli e ai porti. Per la navigazione occorrerà più tempo, nel Lario infatti sono segnalati ancora molti detriti, in particolare grossi rami o addirittura interi alberi, che obbligano i battelli a navigare a vista per evitare pericolosi impatti a chiglie ed eliche.