Estorsioni alla Spumador, rischia 18 anni di carcere

Antonio Salerni è fra i 34 imputati dello stralcio dell’operazione “Cavalli di razza“

In azione

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Cadorago (Como) - Richieste di condanne dai 4 ai 20 anni di reclusione: sono giunte ieri al termine della requisitoria dei pubblici ministeri della Dda Pasquale Addesso e Sara Ombra, nel processo in corso con rito abbreviato davanti al Gup di Milano Lorenza Pasquinelli. Sono 34 gli imputati dello stralcio dell’indagine "Cavalli di razza", che un anno fa era sfociata in una vasta ordinanza di custodia cautelare con contestazioni a vario titolo, dagli stupefacenti fino all’associazione mafiosa.

Alcuni rispondono inoltre delle estorsioni commesse ai danni della Spumador di Cadorago – costituita parte civile - a cui venivano imposte le ditte di trasporto da utilizzare per le consegne. Per Antonio Salerni, 55 anni di Gerenzano, ritenuto esecutore materiale dell’estorsione alla Spumador, la richiesta è stata di 18 anni di carcere, 14 per il fratello Attilio, 61 anni di Gerenzano, accusato assieme a suoi collaboratori: Vincenzo Palmieri, 39 anni di Carbonate e Alessandro, 35 anni di Fenegrò, per entrambi chiesti 12 anni, 10 anni e 8 mesi per Domenico Stillitano, 38 anni di Mozzate. Per Bartolomeo Iaconis, 64 anni di Appiano Gentile, chiesti 20 anni: già detenuto con una condanna definitiva all’ergastolo come mandante dell’omicidio di Franco Mancuso del 2008, è ora accusato di numerose condotte riconducibili a un contesto associativo, e in particolare relativo alla locale di ‘ndrangheta di Fino Mornasco, nonché di aver gestito i suoi affari nonostante fosse detenuto in carcere, impartendo disposizioni ai suoi uomini.

I tre fratelli Valenzisi sono finiti a processo con l’accusa di aver preso parte a un’associazione a delinquere con ruoli definiti, per gestire un traffico di cocaina, hascisc e marijuana: Antonio, 56 anni di Cadorago, Roberto, 53 anni di Lomazzo, per i quali sono stati chiesti 17 anni di reclusione. Entrambi sono accusati anche di detenzione illegale di armi: in due occasioni, nel 2019, avrebbero ceduto a terzi una pistola. Per Massimo Valenzisi, 47 anni di Cadorago, richiesta di 10 anni, così come per Stefano Beretta, 30 anni di Vertemate con Minoprio e Mirko Pesce, 45 anni di Cermenate, 12 per Xhuljano Prifti, 36 anni, albanese residente a Cadorago. Ora la parola passa alle difese degli imputati, mentre la sentenza è attesa non prima di dicembre. Intanto a Como, davanti al Tribunale Collegiale, sta proseguendo il processo dibattimentale con giudizio immediato a carico di altri 11 imputati, che hanno scelto di chiamare a loro difesa una serie di testimoni.