Spacciatori in stazione "Ora basta"

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È ormai da tre anni che la stazione di Merone è diventata suo malgrado una piazza di spaccio, il punto di arrivo e spesso di consumo per gli stupefacenti venduti a poche centinaia di metri di distanza, nei boschi di Baggero. Un fenomeno iniziato ai tempi del primo lockdown quando tutta Italia era tappata in casa, ma in paese, proprio con il treno, arrivavano tossicodipendenti dalla Brianza e dalla vicina provincia di Lecco, in cerca della loro dose quotidiana. Uno scandalo alla luce del sole denunciato a più riprese dal sindaco, Giovanni Vanossi, che il 24 febbraio alle 18 ha organizzato un flashmob per riprendersi, idealmente, quello spazio che dovrebbe essere di tutti e invece fa paura.

"Occorre portare l’attenzione su questo problema, le stazioni sono diventate un luogo di spaccio, con i tossicodipendenti e chi vende droga che trafficano a pochi passi dai pendolari e dagli studenti diretti a Milano. Una situazione inaccettabile, non possiamo continuare a far finta di niente e voltarci dall’altra parte. Serve il contributo di tutti per tornare a rendere questi luoghi sicuri. Il primo intervento lo dovrebbero fare i gestori delle linee ferroviarie reintroducendo i capistazione, che rappresentavano una figura di riferimento e un presidio di sicurezza".

Ormai sulla Milano-Asso quasi tutte le stazioni sono state automatizzate e anche le biglietterie sono state sostituite dai distributori automatici. "Serve sicurezza e anche prevenzione – conclude – non possiamo far finta che i tossicodipendenti non esistono, vanno aiutati a smettere attraverso l’intervento degli educatori di strada". Il sindaco invita passeggeri e residenti al flashmob, che prenderà il via dalla stazione di Merone, illuminata con i flash dei telefonini, e proseguirà, dopo un breve viaggio in treno, allo scalo di Erba.

Roberto Canali