
MONTANO LUCINO (Como) Poco alla volta, era diventata sua amica. Si erano conosciute al parco, iniziando una frequentazione sempre più assidua:...
MONTANO LUCINO (Como)Poco alla volta, era diventata sua amica. Si erano conosciute al parco, iniziando una frequentazione sempre più assidua: da un lato Vincenza Arresta, 59 anni di Montano Lucino, dall’altro una donna di 79 anni, da sempre affetta da un "disturbo schizo-affettivo", come ha stabilito il consulente della Procura durante le indagini avviate dal sostituto procuratore di Como Antonia Pavan. Che si sono concluse con la condanna della Arresta per circonvenzione di incapace, furto in abitazione e utilizzo indebito di strumenti di pagamento: 2 anni e 2 mesi di reclusione, convertiti in 1.500 ore di lavori socialmente utili, oltre a 40mila euro di provvisionale a favore della vittima. Giusto la metà degli 80mila euro che l’imputata avrebbe sottratto alla pensionata, nei modi più svariati: facendole firmare assegni in bianco, introducendosi di nascosto a casa sua o prelevandoli da un conto corrente su cui l’anziana versava la pensione.
A fare partire le indagini era stata una segnalazione della banca, relativa all’apertura del conto corrente su cui la pensionata sarebbe stata spinta ad accreditate la pensione di 1.300 euro al mese e altri risparmi. L’imputata, venuta in possesso della carta di credito della vittima, avrebbe poi prelevato tutto il denaro, utilizzato per saldare i conti in una sala slot in cui abitualmente giocava: la contestazione parla di 125 prelievi per un totale di 70mila euro. A questi si aggiungerebbero quasi 7.000 euro di assegni in bianco, fatti firmare alla donna per presunti lavori di ristrutturazione, e il furto di monili in oro prelevati dalla sua abitazione, dopo averle sottratto le chiavi lasciandola a casa dell’imputata a guardare la tv, e rivenduti per 3000 euro in un compro oro. La Procura ha nominato un amministratore di sostegno a tutela della pensionata.
Paola Pioppi