Soldi sotterrati. Stessa pena per i coniugi

Confermate in appello le pene per i coniugi Rossini e la cognata Fornari, condannati per aver interrato contanti. Procura contestava legittimità delle pene, ma Corte ha respinto il ricorso. Confisca estensibile e condanne confermate.

Pene confermate in appello per Giuseppe Rossini e Silvia Fornari, i coniugi che avevano interrato in un terreno adiacente alla loro villetta di Gussago una montagna di contanti. In tutto furono trovati 15 milioni (calcolando le banconote trovate nella mansarda in uso al figlio Emanuele).

Ieri la Corte - presidente Silvia Milesi - ha rigettato, ritenendolo inammissibile, il ricorso che la pm Claudia Passalacqua aveva fatto in Cassazione ritenendo le pene inflitte "illegittime". Il gup Christian Colombo aveva condannato a 4 anni marito e moglie - la procura ne aveva chiesti 9 - e a 3 anni e 10 mesi il figlio e la cognata, Marta Fornari (a fronte di una richiesta doppia). Non potendo impugnare nel merito, la procura aveva stigmatizzato una questione di legittimità.

I giudici romani avevano dirottato il caso alla Corte d’appello, dove ieri era prevista la discussione del ricorso di uno degli imputati processati in abbreviato. L’unico ad aver fatto ricorso.

Nel medesimo processo era confluito il ricorso della procura generale, che reclamava la mancata disposizione della confisca per equivalente: il gup si era limitato a dichiarare la confisca di quanto già in sequestro.

La Corte si è pronunciata su un doppio binario: legittimità e merito. Per il primo caso, ha bocciato il ricorso della procura e ha accolto quello della procura generale dichiarando estensibile in futuro ad altri beni il perimetro della confisca. Risultato: pene confermate per tutti. Quanto al merito, i giudici hanno confermato la condanna dell’unico ricorrente - che sperava di patteggiare - dimezzandogli però l’entità della confisca. Di mestiere rottamai, i Rossini stando all’accusa erano i referenti di un’associazione a delinquere finalizzata a una frode milionaria (mezzo miliardo di fatture false e 93 milioni di tasse evase). I coniugi sono in carcere. B.Ras.