
La poetessa Alda Merini
Como - È un sentiero irto, da percorrere un passo dietro l’altro con la fatica ripagata dalla vista della montagna e del lago il sentiero dedicato alla poetessa Alda Merini, da ieri entrata a far parte della topononomastica di Como che ha voluto rendere omaggio alla "poetessa dei Navigli" che era di casa anche da queste parti. Fu proprio sul "sentierone" che, da Brunate scende a Como e oggi porta il suo nome, che i nonni della poetessa, il conte comasco Giovanni Merini e la contadina brunatese Maddalena Baserga, si incontrarono e innamorarono all’inizio del ‘900.
«Sono nata il 21 marzo del ‘31 alle 5 di un piovoso venerdì, in una casa che dava sulla via San Vincenzo a Milano – racconta la poetessa in “Reato di vita” -. La casa era povera, ma sontuosi i miei genitori. Mia madre, figlia di insegnanti di Lodi, non aveva voluto studiare ma era una donna di grande, naturale cultura e di grande buon senso. Mio padre, un intellettuale molto raffinato figlio di un conte di Como e di una modesta contadina di Brunate, aveva tratti nobilissimi. Taciturno e modesto, sapeva l’arte di condurre bene i suoi figli e fu il mio primo maestro". Nel giorno in cui Alda Merini avrebbe festeggiato i suoi 90 anni le è stato regalato quel sentiero dove tante volte era salita lei stessa a piedi, arrivando in treno da Milano alla ricerca delle sue radici, negli ultimi anni accompagnata dalle figlie. Un sogno che si avvera per l’associazione Sentiero dei Sogni, guidata dal poeta e giornalista Pietro Berra che qui ha saputo ricreare un luogo dell’anima, disseminando la mulattiera e il bosco di cartelli con i versi della Merini, ma anche di Rimbaud, Wordsworth e tanti altri poeti di tutto il mondo e ogni tempo.