La Corte di Cassazione ha nuovamente stravolto una parte della sentenza del processo sulle infiltrazioni nella gestione della security nelle discoteche del Comasco, scaturito dall’indagine condotta dai carabinieri di Cantù e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Accogliendo in parte i motivi degli otto imputati che hanno presentato ricorso - rispetto ai 22 coinvolti nelle indagini iniziate nel 2017, 16 dei quali finiti in carcere nel 2020 – e rendendo definite le sentenze per tutti gli altri. Per Umberto Cristello, 56 anni di Seregno, condannato in Appello a 17 anni e 9 mesi, Carmelo Cristello, 50 anni di Cabiate, 9 anni di condanna, e Luca Vacca, 39 anni di Mariano Comense, 9 anni e 5 mesi, la Suprema Corte ha annullato l’imputazione associativa, per la quale erano stati assolti in primo grado e condannati in Appello, rinviando gli atti a Milano per formulare nuovamente il giudizio. Per Daniele Scolari, 35 anni di Mariano, condannato a 4 anni e 8 mesi e rimasto escluso dalle modalità associative che gli venivano contestate, è decaduta l’aggravante alle lesioni per una aggressione avvenuta nel dicembre 2017 a un cliente della discoteca Spazio Renoir di Cantù. Pa.Pi.
CronacaSecurity nelle discoteche Stravolta parte della sentenza