San Siro, la linea Sala: sì al progetto dei club Vincolo sul Meazza? Allora facciano presto

Il sindaco: "Il Governo chiarisca subito se è tutelato. Il mio principale obiettivo è quello di far rispettare le regole"

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MILANO

di Massimiliano Mingoia

Se vincolo sullo stadio di San Siro deve essere, che vincolo sia, ma in tempi brevi e senza ambiguità. Il sindaco Giuseppe Sala coglie l’occasione degli scambi di auguri con i cronisti per un buon 2023 nella Sala dell’Orologio di Palazzo Marino per partire in pressing sulla questione relativa al progetto del nuovo stadio voluto da Milan e Inter e sul futuro del Meazza, che secondo il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi va vincolato e dunque non demolito come vorrebbero i club. Il primo cittadino, intanto, annuncia che entro metà gennaio, come da scadenza fissata per legge, la Giunta comunale delibererà sulla relazione finale relativa al dibattito pubblico su San Siro.

Sala anticipa che l’esecutivo è pronto a concedere l’interesse pubblico al progetto rossonerazzurro. "Il mio principale obiettivo è quello di far rispettare le regole: il dibattito pubblico ci ha dato alcune indicazioni. Io credo che l’interesse pubblico, arrivati a questo punto, possa essere confermato", premette il sindaco, che però, subito dopo, aggiunge: "Diverso è se, come appare sui giornali, ci fosse un vincolo sul Meazza. Se così fosse, a quel punto ci sono due possibilità: o le squadre fanno buon viso a cattivo gioco e restano a San Siro oppure vanno a Sesto San Giovanni. Io continuerò ad andare avanti nell’interesse di tutti. Se vincolo ci deve essere, è meglio che venga chiarito subito. A questo punto saranno gli stessi club che si muoveranno con il Governo per capire com’è la situazione".

Sul vincolo settantennale sul secondo anello del Meazza che scatterà nel 2024, come ricordato da Sgarbi, il primo cittadino parte in dribbling ("è una questione tecnica") e precisa di non avere mai parlato del caso San Siro con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: "Non so neanche cosa pensa della questione stadio la premier Giorgia Meloni. A questo punto voglio lasciare la palla nel loro campo con un’unica preghiera: di essere veloci. Se deve esserci vincolo, che lo facciano subito".

Stadio a parte, Sgarbi ha proposto di installare a Milano una ruota panoramica. Sala frena, ma non del tutto: "La ruota panoramica non è e non può essere un progetto della pubblica amministrazione. Ma se un imprenditore privato, su un’area privata, non certo al Parco Sempione, ci chiedesse l’autorizzazione a installare la ruota ne verificheremmo la possibilità". Il sindaco, però, smentisce la ricostruzione del sottosegretario alla Cultura su un suo via libera al progetto di ruota panoramica in passato: "Che io abbia detto a Sgarbi che ero favorevole alla ruota quando ero direttore generale del Comune non è vero. Io ho fatto il city manager dal gennaio 2009 a metà 2010, quando l’assessore alla Cultura non era Sgarbi ma Finazzer Flory. La prima volta che ho avuto a che fare con Sgarbi per questione professionali è stato durante l’Expo 2015, quando lui ha fatto una mostra insieme a Farinetti".

Sgarbi, intanto, replica così alle parole di Sala: "Aspetto la nomina del nuovo soprintendente milanese, a cui raccomanderò, in base alle mie competenze, di seguire le indicazioni dei Comitati ministeriali che hanno deciso di mettere il vincolo monumentale su San Siro".