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Como non dimentica Rumesh, manifesti in città a 10 anni dal colpo di pistola

Dieci anni fa un agente della polizia locale sparò in testa a un writer di 19 anni che riuscì a sopravvivere. Nel capoluogo sono apparsi volantini: "Como non dimentica, Rumesh vittima della repressione"

I manifestiapparsi in città

Como, 25 marzo 2016 - A dieci anni dell'episodio in cui rimase gravemente ferito Rumesh Raigama Achrige, giovane comasco di origine cingalese, all'epoca diciannovenne, una serie di volantini sono stati affissi in città, e in particolare all'altezza del semaforo tra la Briantea e via Castelnuovo, dove l'agente di polizia locale, il 28 marzo 2006 al termine di un inseguimento, esplose un colpo di pistola che lo raggiunse alla nuca, trapassandogli la testa. Rumesh riuscì a sopravvivere e a riprendersi grazie a un delicato e miracoloso intervento a cui venne sottoposto all'ospedale Sant'Anna. Sui volantini, il ragazzo viene indicato come «vittima della repressione». Il colpo che fu sparato in testa a Rumesh fu l'epilogo di un periodo di forte tensione fra la polizia locale e la comunità comasca di writer comaschi. L'allora amministrazione comunale di Como creò infatti un "nucleo di polizia anti-writer", con poteri extra, per cercare di far fronte a quello che veniva considerato uno dei problemi più importanti della città: quello delle scritte sui muri. In seguito al ferimento di Rumesh ci fu una forte mobilitazione da parte di studenti e ragazzi a Como. Vennero organizzate manifestazioni e dibattiti e la storia divenne un documentario "Voi saprate, io dipingo".