Riparte la rimozione dei detriti A Blevio puntano sulla sicurezza

Serviranno venti milioni. Intanto vengono liberate. le gallerie sulla Lariana

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Riprenderanno lunedì i lavori di rimozione del materiale trascinato in prossimità delle gallerie sulla Lariana dalle alluvioni che l’estate scorsa, il 23 giugno e l’8 settembre, hanno messo in ginocchio il paese. L’intervento era iniziato il 12 dicembre ma i lavori si erano interrotti il 22 per la pausa natalizia.

Da lunedì camion e ruspe riprenderanno le operazioni di rimozione di massi e detriti e lungo la strada che collega Como con Bellagio potrebbero verificarsi disagi. "Quello che si è appena concluso è stato un anno difficile per il nostro paese – spiega il sindaco Alberto Trabucchi – un anno in salita e molto faticoso, ma abbiamo raggiunto diversi risultati. Anzitutto sono state avviate e in parte concluse le prime opere di mitigazione del rischio a seguito degli eventi alluvionali del 2021 e del 2022. Abbiamo ottenuto ingenti finanziamenti che consentiranno di mettere in atto quanto necessario per la sicurezza del territorio e dei cittadini. Gestire l’emergenza e tutto quel che ne consegue è stato e sarà ancora molto impegnativo. La macchina amministrativa, già complessa, è ulteriormente appesantita dagli adempimenti obbligatori per poter godere dei finanziamenti ricevuti e rispettare i tempi previsti". Per mettere definitivamente in sicurezza il paese si dovrà lavorare ancora a lungo e serviranno una quarantina di interventi del costo di una ventina di milioni, finanziati in buona parte dai fondi del Pnrr.

La maggior parte dei lavori si concentrano sul corso dei torrenti Capovico e Sopravilla che, in occasione delle due alluvioni del 2022 cui va aggiunta la frana del 2021, trascinarono a valle migliaia di metri cubi di fango e detriti. Colpa soprattutto della mancanza di manutenzione dei terreni montani, che per la maggior parte appartengono ai privati. Nelle scorse settimane il Comune è riuscito a collocare dei sensori, collegati con sirene, nella valle di Sopravilla alle spalle del paese per consentire di dare l’allarme per tempo in caso di nuovi nubifragi o eventi estremi.

R.C.