Riaperta a Laglio la Regina Vecchia Da lunedì era interrotta dal fango

Una colata di melma e detriti aveva invaso la carreggiata nel bel mezzo della stagione turistica

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di Roberto Canali

Dopo giorni di lavoro è stata finalmente riaperta, alle 17 di ieri, la Regina Vecchia nel tratto dove la strada che collega i comuni della riva comasca attraversa il centro di Laglio. Era dalla notte di lunedì che la strada era interrotta per colpa della colata di fango e detriti che, a causa di un violento temporale, aveva invaso la carreggiata. I tecnici della Provincia, insieme ai volontari della Protezione civile e agli operai delle società incaricate, hanno lavorato giorno e notte per riuscire a riaprire la strada limitando il più possibile i danni nel bel mezzo della stagione turistica. Una buona notizia, la riapertura della Provinciale, in una situazione che rimane ancora molto problematica visto che in paese sono ancora “parcheggiati“ 9mila metri cubi di rocce e detriti che attendono di essere rimossi dal luglio 2021, quando sul paese e su tutto il centrolago si abbattè un’alluvione.

"Capisco lo sconforto dei cittadini che hanno subìto danni, soprattutto per l’insicurezza che questo secondo evento, sicuramente, provocherà. Gli siamo stati vicini e continueremo a farlo. Con l’impegno di sempre – ha spiegato il sindaco, Roberto Pozzi – Abbiamo provveduto per tempo a distribuire i 160mila euro che, grazie alla campagna di raccolta fondi lanciata dall’Amministrazione, sono stati raccolti. Insufficienti, certamente, ma già qualcosa. Il problema di fondo e lo vado ripetendo da anni è che manca un intervento straordinario, un Piano Marshall per la salvaguardia ambientale a livello nazionale. Come mancano procedure che garantiscano, nelle emergenze, di intervenire con la massima velocità, bypassando le normali pastoie burocratiche".

Invece sarà necessario attendere almeno fino a settembre, quando verrà indetta la gara per la rimozione dei detriti e la messa in sicurezza. Oltre ai fondi messi a disposizione dal Comune, c’è un milione garantito dalla Regione e rimane l’attesa per i soldi promessi dallo Stato che per ora al di là delle rassicurazioni ha stanziato solo 70mila euro.