
La protesta delle mamme
Com’era prevedibile le proteste di sindacati e genitori non sono serviti a far cambiare idea ai diciotto consiglieri della Lista Rapinese che ieri sera hanno tutti votato per l’apertura alla gestione da parte dei privati degli asili nido di Como, a partire dal prossimo anno scolastico.
Secondo l’amministrazione comunale questo porterà a un aumento di posti disponibili che saliranno da 697 a 744, mentre i posti convenzionati accessibili attraverso Isee passeranno da 329 a 355 rispetto alla prima versione della delibera.
Confermato all’interno del piano di riorganizzazione del Comune la chiusura del nido Magnolia di via Passeri, che nei mesi scorsi è stato al centro della protesta dei genitori. Non sono serviti i tentativi da parte dei consiglieri di opposizione di far cambiare idea alla maggioranza, alla fine a Pd, Svolta Civica, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia non è rimasto che votare contro, ben sapendo però che i numeri non erano dalla loro parte, così la riorganizzazione è passata per 18 voti contro 9.
"Con il Consiglio comunale di ieri sera muore la luminosa storia dei nidi comunali, fiore all’occhiello della nostra città - denunciano Daniele Valsecchi, segretario cittadino del Pd e Francesco Finizio, referente per le scuole della segreteria cittadina - Cala il buio e non solo per l’orario, essendosi concluso il voto intorno alla mezzanotte. Nessuna coesistenza tra pubblico e privato, come sarebbe giusto e come avviene con successo in altre città. Tutto passa al privato. Il nido Magnolia viene chiuso, nuovamente verrebbe da dire".
I Dem si chiedono dove verranno reinvestite le risorse dell’ipotetico risparmio ottenuto attraverso la privatizzazione del servizio.
"Dove verranno investite quelle somme? Sul welfare familiare o altro? A questa e a tante altre puntuali richieste dei nostri consiglieri non è stata data nessuna vera risposta dal sindaco - si interrogano - Silenzio assordante anche dei consiglieri di maggioranza e dell’assessora e vicesindaco Roperto. Del resto cosa ci si può aspettare da chi, come il sindaco, ha affermato che "del resto negli anni sono passate alla gestione privata le cure del verde e delle strade", come se queste ultime fossero paragonabili alla cura dei bambini".
Si chiude così una vicenda che ha tenuto banco a lungo, spaccando l’assemblea municipale.