Prete ucciso a Como, il delitto in Parlamento: "L’assassino non era pericoloso"

La ministra Lamorgese: irregolare e con espulsioni ma non era rischioso per la sicurezza nazionale

Rilievi sulla scena del delitto (Cusa)

Rilievi sulla scena del delitto (Cusa)

Como, 25 settembre 2020 - Il killer di don Roberto "non è mai emerso come figura particolarmente pericolosa da un punto di vista della sicurezza nazionale tanto è che è sconosciuto in tutte le banche dati". A riferirlo è stata la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in audizione in Commissione Schenghen, a proposito del 53enne tunisino, irregolare, arrestato con l’accusa di aver ucciso a Como don Roberto Malgesini.

"Nel 1996 è stato identificato e destinatario di un provvedimento di espulsione del prefetto di Como. La prefettura di Como nel 2008 ha revocato l’espulsione perché lo straniero aveva contratto matrimonio con una donna italiana e aveva ottenuto un permesso di soggiorno con validità di due anni. Nel 2014 è stato notificato il rifiuto del rinnovo annullato dal giudice di pace nel 2017. È stato espulso nuovamente l’8 aprile e ne è stato disposto l’accompagnamento coatto alla frontiera perché a causa dell’emergenza covid anche i voli di rimpatrio erano bloccati".