ROBERTO CANALI
Cronaca

Porte girevoli in Giunta. Assessore “licenziata“: "impegno insoddisfacente"

Como, il sindaco Rapinese ha revocato le deleghe a Francesca Quagliarini. Una settimana fa a dimettersi per "motivi personali" era stata Nicoletta Anselmi.

Porte girevoli in Giunta. Assessore “licenziata“: "impegno insoddisfacente"

Francesca Quagliarini è stata sollevata dall’incarico di assessore dal sindaco Alessandro Rapinese

Ha perso un altro pezzo la Giunta cittadina, una settimana dopo le dimissioni dell’assessore al Personale, Nicoletta Anselmi, ad andarsene è Francesca Romana Quagliarini, la più giovane dell’esecutivo appena ventitreenne, “licenziata“ o forse sarebbe meglio dire “bocciata“ dal sindaco Alessandro Rapinese. Se infatti l’ormai ex-assessore Anselmi aveva scelto di farsi da parte per "motivi personali" in questo secondo caso è stato il primo cittadino a decidere di revocare le deleghe alle Politiche giovanili, Pari opportunità, Diritti civili, Quartieri e Partecipazione dopo aver giudicato il sui impegno insufficiente. A sottoscriverlo, nero su bianco, è stato lo stesso Rapinese che non ha usato mezzi termini mettendola di fatto, alla porta. "Il suo impegno all’interno della Giunta - si legge nel decreto firmato ieri - si è rivelato inferiore alle aspettative e nella sostanza può essere ritenuto oggi nel complesso insoddisfacente. Considerato che quanto sopra esposto potrebbe compromettere la realizzazione del programma di mandato, oltre che pregiudicare irreparabilmente gli equilibri all’interno della Giunta e far venir meno le basi per una futura e proficua collaborazione in merito agli indirizzi programmatici". Si tratta del secondo “licenziamento“ di un assessore da inizio mandato, il primo ad essere estromesso senza spiegazioni fu Ivan Matteo Lombardi che aveva la delega all’Ambiente.

Un fulmine a ciel sereno per l’ormai ex-assessore Quagliarini che non ha potuto far altro che predere atto della volontà del sindaco. Una decisione che non è passata inosservata alle opposizioni che parlano di "Giunta allo sbando", "città paralizzata" ed "esperienza amministrativa finita", tanto da auspicare soprattutto dai banchi del centrodestra un ritorno al voto al più presto. Qualcuno, ironicamente, parla anche di "Giunta mono assessore", riferendosi al numero spropositato di deleghe che si trova a gestire il primo cittadino. Alle undici che si è tenuto oltre alla carica di sindaco (Patrimonio, Sport, Sicurezza, Polizia Locale, Affari generali istituzionali, Relazioni internazionali, Innovazione tecnologica, Urbanistica, Mobilità e trasporti), si sono aggiunte quelle al Personale e a Tempi e Orari della Città e ora le Politiche giovanili, Pari opportunità, Diritti civili, Quartieri e Partecipazione.