
I carabinieri del Nucleo Operativo di Menaggio in azione
Porlezza (Como), 24 novembre 2020 - Da un anno i carabinieri del Nucleo Operativo di Menaggio li stavano osservando. Ascoltavano le loro telefonate, ne monitoravano gli spostamenti. Identificavano i clienti e li convocavano, per sapere quanta droga acquistavano, da chi, a quale prezzo. Un’attività coordinata dal sostituto procuratore di Como Maria Vittoria Isella, che ieri mattina è sfociata nell’esecuzione di tre misure cautelari e una serie di perquisizioni. In carcere è finito Marino Sciaini 52 anni di Porlezza, ritenuto "il soggetto dallo spessore criminale più marcato", a cui vengono attribuite decine di cessioni di cocaina e più raramente marijuana, ricostruite attraverso le testimonianze di oltre una decina di clienti, e una attività "radicata, seriale, sistematica, professionale e consolidata nel tempo.
Gli viene riconosciuta una "spregiudicatezza" evidente, con cui invogliava i clienti con qualche cessione inizialmente gratuita, ma anche – come riferisce il gip di Como Andrea Giudici nella sua ordinanza – capace di "ottenere prestazioni sessuali in cambio delle cessioni", e di mettere in atto una "allarmante condotta estorsiva". Episodio che sarebbe avvenuto a febbraio, quando due acquirenti erano stati minacciati per farsi saldare 500 euro di debito: "Vi seguo – gli avrebbe detto – vi cavo gli occhi, faccio male a te e a tua mamma... hai capito che sono un delinquente?". Ma in generale, diversi acquirenti sentiti dai carabinieri, hanno manifestato timore nel dover fare dichiarazioni contro di lui, temendo ritorsioni. Per questo, a suo carico, il giudice ha ritenuto che sussistessero "intensissime" esigenze cautelari. Sciaini era già stato arrestato in flagranza il 28 febbraio, con 72 grammi di cocaina, pari a 260 dosi, per i quali aveva patteggiato 2 anni e 8 mesi di reclusione.
L’ordinanza ha inoltre raggiunto Graziano Maffia, 53 anni di Dongo, finito agli arresti domiciliari, mentre Nicola Di Micco, 61 anni di Porlezza, è stato sottoposto a obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Al primo viene attribuita la cessione di cocaina a un acquirente, per un paio di anni, tre volte al mese, al prezzo di 90 euro. Il secondo è invece accusato di aver ceduto cocaina ogni settimana a un paio di acquirenti, tra 2016 e 2019, al prezzo di 80/90 euro al grammo.