Como – Al confine tra Italia e Svizzera, l’Epifania, insieme alle feste, si è portata via i pendolari del pieno, gli automobilisti italiani che avevano preso l’abitudine di fare rifornimento in Canton Ticino approfittando dei prezzi più convenienti della verde. Con l’arrivo del 2025 i prezzi al distributore si sono praticamente allineati e, anche se in prezzo al litro oltreconfine costa un po’ di meno, circa 3 centesimi di euro al litro, ma non a Chiasso dove il carburante proprio per la vicinanza dell’Italia è più caro, il risparmio non giustifica la trasferta.
Il massimo della convenienza lo si era raggiunto la primavera scorsa, quando il prezzo della benzina verde a Como era salito fino a 1,90 euro al litro, mentre in Canton Ticino si trovava a 1,69: con la prospettiva di risparmiare anche dieci euro per un pieno di benzina, oltre ai frontalieri si erano messi in coda altri automobilisti. Niente di nuovo per chi vive nella fascia compresa entro i 20 chilometri dal confine dove in passato, per frenare il pendolarismo del pieno, la Regione si era inventata la carta sconto. Uno strumento mai formalmente abolito, ma di fatto non più impiegato dal 2021. Colpa o merito, a seconda dei punti di vista, della revisione del regolamento di applicazione e soprattutto del super franco che ha reso più costoso, per chi arriva dall’estero, fare il pieno in Svizzera.
L’Ufficio federale di statistica ha calcolato che l’Indice nazionale dei prezzi al consumo è aumentato del 5% negli ultimi tre anni, ma il petrolio è tornato al prezzo precedente all’ondata di inflazione. Ciò è dovuto al calo della domanda in Cina, dove l’industria edilizia è in crisi e la percentuale di auto elettriche è in aumento. Per questo in Canton Ticino i prezzi del gasolio da riscaldamento e della benzina sono tornati ai livelli del 2021, ma la convenienza è garantita per chi paga in franchi, non in euro.