
Palazzo Carducci a Como
Como – Nell’infinita battaglia tra Comune e Associazione Carducci, e delle decisioni contrastanti a distanza di poche ore una dall’altra, tutto deve essere ancora deciso. Risale a sei giorni fa l’annuncio in consiglio comunale, da parte del sindaco Alessandro Rapinese, della presa di possesso dell’immobile di viale Cavallotti, in virtù di una sentenza di appello che aveva ribaltato la decisione di maggio, del giudice Agostino Abate del Tribunale di Como, che aveva accolto il ricorso presentato dalla storica associazione.
Il giorno successivo, alcuni tecnici di Palazzo Cernezzi, accompagnati dalla polizia locale, avevano fatto un sopralluogo e tranciato i lucchetti, ripresi dalle telecamere piazzate sopra l’ingresso del palazzo. Come a voler definitivamente chiudere la vicenda procedendo a un imminente sgombero, e alla conseguente assegnazione degli spazi al Conservatorio.
Ma i colpi di scena non erano terminati e la questione relativa al diritto di occupare la sede tutt’altro che definita: il Tribunale di Como, con provvedimento d’urgenza, ha bloccato ogni velleità del Comune, rimandando ogni decisione all’udienza fissata per il 2 settembre. Nel provvedimento il Tribunale “ordina al Comune di Como di non porre in essere qualsiasi attività di limitazione, ostacolo o divieto dell’attuale occupazione da parte dell’Associazione Carducci degli immobili in viale Cavallotti e del corretto svolgimento delle attività ivi programmate, con divieto di sgombero e sfratto, fino alla revoca da parte dello scrivente del presente ordine e/o alla decisione nel merito della presente causa”.