Como, caso clochard: Natale avvelenato dalle polemiche. Petizione contro il sindaco

Non si placa l’indignazione per l’ordinanza del primo cittadino Landriscina

Protesta contro l'ordinanza anti clochard

Protesta contro l'ordinanza anti clochard

Como, 27 dic3mbre 2017 - Un Natale avvelenato dalle polemiche quello che la città si è appena lasciato alle spalle. Tutta colpa dell’ordinanza anti-clochard emanata dieci giorni fa dal sindaco Mario Landriscina, capace di suscitare l’indignazione e le proteste di mezza Italia. Oltre duecento manifestanti le hanno letteralmente cantate al sindaco anche la mattina della vigilia, arrivando da un po’ tutta la Lombardia per partecipare al flash mob organizzato dal cantautore comasco Filippo Andreani. Di fronte al duomo si sono messi a cantare «El purtava i scarp del tennis» di Enzo Jannacci, con tanto di cappelli rovesciati in mezzo alla piazza. Un riferimento a superare «muri e barriere» in nome della fratellanza è arrivato anche dal vescovo, Oscar Cantoni, ospite del pranzo di Natale che ogni anno la Caritas organizza per i senzatetto all’opera Don Guanella.

Una giornata speciale anche per tanti clochard almeno per un giorno al caldo lontani dalla strada, oggi però si ricomincia e Palazzo Cernezzi non sembra avere nessuna intenzione di fare un passo indietro. L’obiettivo è di riuscire ad approvare entro le prossime settimane un nuovo regolamento di polizia locale, così da lasciarsi alle spalle una volta per tutte il decreto Minniti contro il degrado urbano che tanti disastri ha portato in città. «È vero che molte altre città hanno adottato delibere, ma qui abbiamo assistito a un’escalation di misure per rendere ancora più difficile la vita a chi non ha niente – bacchetta l’amministrazione Adria Bartolich, segretario generale della Cisl dei Laghi – Una guerra ai poveri senza alcuna distinzione. C’è un limite che non bisogna mai superare, quello dell’umanità».