Strage di Erba, Olindo e Rosa ringraziano il procuratore di Milano Tarfusser

Tramite il loro avvocato i due condannati all’ergastolo esprimono “cauto ottimismo” per l’istanza di revisione che potrebbe riaprire la loro vicenda giudiziaria

Olindo Romano e Rosa Bazzi

Olindo Romano e Rosa Bazzi

Erba (Como) – Nello stesso giorno in cui il procuratore di Como Massimo Astori risponde al sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser e alla sua richiesta di revisione del processo per la strage di Erba, con un duro j’accuse (“espressioni del pg contengono accuse di condotte abusive e illegittime), da Rosa Bazzi e Olindo Romano arriva, tramite uno dei suoi legali, un sentito "grazie" proprio a Tarfusser. Il quale, con la sua istanza di revisione sta cercando di riaprire la loro vicenda giudiziaria, chiusa con l'ergastolo per la strage di Erba avvenuta l'11 dicembre del 2006.

Rosa e Olindo sono “ottimisti”

"Hanno capito che questa volta la richiesta di riconsiderare la loro colpevolezza viene da un magistrato a differenza che in passato, quando arrivava sempre dalla difesa e hanno voluto esprimere il loro grazie. Non hanno mai visto Tarfusser ma a modo loro vogliono ringraziarlo" spiega all'AGI l'avvocato Diego Soddu, l'unico dei difensori che finora ha avuto modo di parlarci dopo il deposito dell'istanza di Tarfusser, oggi duramente contestata dal procuratore capo di Como Massimo Astori. 

Rosa si trova nel carcere di Bollate, Olindo in quello di Opera. Entrambi, riferisce il difensore, hanno manifestato "una certa dose di ottimismo sull'azione del magistrato e sperano di non subire quelli che definiscono altri sgambetti dopo le delusioni del passato". Il riferimento è ad altre istanze presentate dalla difesa in passato e bocciate dai giudici, come nel 2020 quella in cui si chiedeva la possibilità di analizzare nuovi reperti negata dalla Corte d'Appello di Brescia. "Ora sperano che questo nuovo input possa portare a dei risultati" conclude Soddu. 

La dura replica del procuratore Astori 

Le parole dell’avvocato sembrano tanto più significative in quanto arrivano proprio nel giorno in cui Astori difende duramente l’operato dei magistrati comaschi. "Senza giustificazione alcuna – scrive in un comunicato il magistrato – a distanza di 16 anni, espressioni del pg contengono accuse di condotte abusive e illegittime se non di veri e propri reati a carico di magistrati della procura di Como". 

"La responsabilità di Rosa Bazzi e Olindo Romano - scrive Astori - è stata affermata nei tre gradi di giudizio. I giudici hanno espresso valutazioni ampiamente positive delle prove raccolte dalla pubblica accusa e hanno accolto integralmente nei tre gradi di giudizio le richieste dei rappresentanti dell'ufficio del Pm. La lettura delle corpose e approfondite sentenze che hanno motivato la condanna all'ergastolo di entrambi gli imputati, atto imprescindibile e doveroso per chiunque intenda formulare pubblicamente osservazioni, non lascia spazio a perplessità”.

Il procuratore ribadisce come nel corso delle tre fasi di giudizio "svolte nel pieno rispetto delle garanzie processuali e con la costante partecipazione della difesa", i giudici hanno più volte affermato la correttezza di magistrati e investigatori e che sono state raccolte "prove incontestabili" e non solo le confessioni.

Nessuna novità

“Non stupisce – continua Astori nel lungo comunicato – che le difese intendano legittimamente riproporre nuove iniziative giudiziarie, che ci si annuncino nuove prove difensive, in realtà riletture di materiale già ampiamente analizzato e prive di qualsivoglia elemento di novità. Stupisce invece che la proposta di revisione, frutto dell'iniziativa individuale di un Sostituto Procuratore, sia stata rapidamente e integralmente divulgata, prima della sua trasmissione all'Autorità competente a valutarla e prima di un suo eventuale uso processuale”.