PAOLA PIOPPI
PAOLA PIOPPI
Cronaca

Nonnina raggirata: spariscono 55mila euro dal conto corrente. Accusata l’amministratrice di sostegno nominata dal Tribunale

L’anziana era ricoverata in una casa di riposo, presto sarà ascoltata la 64enne che deve rispondere di falso e peculato

Un'aula del tribunale di Como, le indagini sono cooordinate dal sostituto procuratore Antonia Pavan

In due anni e mezzo, dal suo conto corrente erano spariti 55mila euro, con bonifici motivati da prestazioni assistenziali, che sempre portavano la firma dell’amministratore di sostegno che le era stato nominato dal Tribunale di Como: Rosangela Baserga, 64 anni di Parè. Che ora è stata accusata di peculato e falso. Gli accertamenti sono partiti da una denuncia sporta dai parenti dopo la morte della pensionata, che era ricoverata in una casa di riposo di Como: si erano resi conto che tra 2016 e 2018, erano stati fatti 33 bonifici, di importi mediamente variabili tra i 1550 e i 2000 euro, con cadenza mensile, verso un conto corrente intestato all’indagata. Tutti riportavano nella causale una motivazione di generiche prestazioni di assistenza. Tuttavia le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Antonia Pavan, hanno ricostruito che per tutta la permanenza in casa di riposo, non era mai stato previsto un servizio assistenziale esterno. Al contrario, le necessità della pensionata, erano completamente assolte all’interno della struttura, persino la parrucchiera e l’estetista o la lavanderia. Inoltre è emerso che le fatture prodotte per giustificare al Giudice Tutelare gli esborsi, erano intestate a una cooperativa di servizi che mai aveva fornito tale servizio, e quindi false.

Infine è risultato che effettivamente era stata inoltrata alla casa di riposo, dalla stessa Baserga, una richiesta di autorizzazione a far accedere una assistenza sanitaria esterna a favore dell’anziana donna: che non era mai stata concessa, in quanto pervenuta tre giorni prima del decesso della pensionata. Ora la Procura ha formalizzato le accuse e notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Difesa dall’avvocato Egon Bianchi, la donna ha chiesto di essere interrogata, e nelle prossime settimane sarà sentita in Procura per ascoltare la sua versione in merito alla gestione di quei 55mila euro, e all’emissione delle fatture intestate alla cooperativa, che le ha disconosciute.