DANIELE DE SALVO
Cronaca

Non rispetta norme anti Covid Maxi-multa a parrucchiere

L’artigiano dovrà pagare più di 80mila euro con chiusura del negozio per cinque giorni

di Daniele De Salvo

Barba, capelli e coronavirus. I carabinieri hanno chiuso un parrucchiere da uomo e staccato al coiffeur una multa da oltre 80mila euro, perché nel suo negozio non rispettava nemmeno una delle normative anti-Covid, con il rischio di contagiare sia i clienti sia i suoi collaboratori. E’ successo a Cabiate. A imporre la serrata dell’attività commerciale trasformata un un potenziale focolaio di epidemia sono stati i militari della tenenza di Mariano Comense, con i colleghi del Nil, il Nucleo ispettorato del lavoro.

Nei giorni scorsi, durante un controllo a sorpresa al "Professional style" di via Vittorio Veneto, hanno accertati parecchie violazioni alle prescrizioni per limitare il dilagare della pandemia: mancanza di distanziamento sociale e del contingentamento dei clienti, l’assenza di igienizzante e del registro per misurare la temperatura, l’omissione della cartellonistica con le indicazioni da rispettare.

Risulta non venissero rispettate nemmeno le "normali" leggi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, come quella sulla nomina di un medico di riferimento, o sulla verifica dell’idoneità al servizio dei dipendenti, sulla formazione dei lavoratori e sulla partecipazione ai corsi di primo soccorso e antincendio ed Rssp, cioè il corso per Responsabile del servizio di prevenzione e protezione che sono obbligatori. "In conclusione, all’attività di prevenzione svolta dai militari dell’Arma, a seguito delle citate violazioni accertate, sono conseguite sanzioni economiche, per un totale di 81.261 euro e la chiusura provvisoria di 5 giorni", spiegano i carabinieri. Che proseguono: "Resta alta l’attenzione e l’impegno nell’attività di prevenzione e contenimento dai rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus Covid-19 sia a Como, sia in provincia".

Infatti quella che ha visto protagonista l’attività di Cabiate è solo l’ultima di una serie di contestazioni ad attività commerciali che non rispettano le norme contro la diffusione del coronavirus. Il nucleo ispettorato del lavoro nei giorni scorsi infatti ha sospeso l’attività di un ristorante di Merone dove oltre ad essere impiegati lavoratori in nero erano state superate le regole anti-assembramenti.