Merate, muore investito sulle strisce: al volante c’era una soccorritrice

La donna ha praticato il massaggio cardiaco ma non è bastato. La vittima è un agricoltore

la vittima

la vittima

MERATE (Lecco)

Il caffè al banco dopo cena, quattro chiacchiere, i “gratta e vinci“ anche se tanto non sono mai quelli fortunati. Poi, come al solito, il resto della serata il resto della serata lo avrebbe trascorso in un altro pub per giocare a carte con gli amici. All’altro pub non ci è però mai arrivato Giuseppe Ghezzi, (nella foto) 84 anni di Merate, un’intera vita di lavoro nei campi e in stalla, titolare di una storica azienda agricola alla Roncaglia, in via Adamello: mentre stava attraversando l’ex Statale 36 a Cicognola, sulle strisce pedonali subito fuori il bar per raggiungere la sua Fiat Panda parcheggiata dall’altra parte della strada, un’automobilista 60enne al volante di una Opel Corsa lo ha investito. "Non l’ho visto", ha spiegato sconvolta la conducente, che procedeva a velocità moderata. Gli agenti della Polizia stradale stanno svolgendo ancora accertamenti, ma le hanno ritirato la patente e l’hanno denunciata per omicidio colposo. È una volontaria soccorritrice e si è immediatamente fermata a soccorrere Peppino, come lo chiamava chi lo conosceva. Gli ha anche praticato lei stessa il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca per tenerlo in vita in attesa dell’arrivo dei sanitari di Areu e dei volontari della Croce bianca insieme soccorritori dell’eliambulanza di Como.

I sanitari hanno provato a rianimare a lungo l’84enne sull’ambulanza prima di trasferirlo al Pronto soccorso dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate, dove è stato ricoverato in condizioni disperate. Poco dopo il suo arrivo i medici di guardia lo hanno infatti dichiaro morto senza che sia sia mai ripreso. Il funerale è stato fissato per domani mattina alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Pagnano, frazione di Merate. Peppino Ghezzi era molto conosciuto, l’azienda agricola di famiglia eredita dal padre insieme al fratello e passata di mano ai suoi figli, è stata una delle prime in zona con il distributore automatico del latte appena munto e uno spaccio di prodotti freschi. Era inoltre un volontario dell’associazione sportiva di Pagnano per la Strapagnano, la corsa di fine estate: il prossimo agosto i podisti non lo ritroveranno più in cucina ai fornelli per rifocillarli. Daniele De Salvo