Schiacciato da carico di 200 chili e tetraplegico da 18 mesi: morto James, aveva 37 anni

L'incidente sul lavoro, mentre stava consegnando una fornitura di mobili a Inverigo (Como). La battaglia di un anno e mezzo: l'operaio non ce l'ha fatta

L'operaio era stato portato in ospedale dall'elisoccorso

L'operaio era stato portato in ospedale dall'elisoccorso

Inverigo (Como), 24 febbraio 2023 - Il carico lo aveva travolto il pomeriggio del 5 agosto 2021, mentre consegnava una fornitura di armadi e mobili. Almeno 200 chili di peso, forse 300, che avevano spezzato la schiena a James Owusu Kyei, operaio di 37 anni originario del Ghana e residente a Como. L’uomo, ridotto in una drammatica condizione di tetraplegia, è morto dopo un anno e mezzo di malattia. Allettato dal giorno dell’infortunio, perfettamente vigile ma senza più alcuna possibilità di movimento.

L’incidente era avvenuto all’interno di una ditta di Inverigo, in via Valsorda, dove l’uomo, dipendente di un’azienda di logistica con sede principale a Piacenza, era arrivato per consegnare la fornitura. Ma durante le operazioni di scarico dal vano del camion, i colli gli erano arrivati addosso, travolgendolo e causandogli lesioni irreversibili alla colonna vertebrale. Gli operai presenti lo avevano aiutato a liberarsi e chiamato i soccorsi. Dopo un periodo di ricovero, all’ospedale milanese di Niguarda, era stato stabilizzato e dimesso, in una condizione irrimediabile.

Di lui, per oltre un anno, si è presa cura la cugina, che adattato la sua casa di Como per poter ospitare l’uomo, lo ha accudito e assistito ogni giorno, cercando di rendere il più vivibile possibile quella tragica condizione, nella quale lui capiva e comunicava perfettamente, ma a livello fisico poteva solo muovere la testa. In queste ultime ore, l’uomo ha smesso di vivere: il magistrato di turno della Procura di Como, Michele Pecoraro, lunedì darà incarico al medico legale Giovanni Scola di svolgere l’autopsia, per stabilire se il decesso è stato la conseguenza di una progressivo peggioramento e indebolimento iniziato con l’infortunio, o se sono subentrate condizioni di salute indipendenti dalla sua disabilità.

Nel frattempo la Procura aveva portato avanti un fascicolo di indagine a carico del datore di lavoro di Kyei, ipotizzando le lesioni gravissime, in relazione a una possibile violazione della legge di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, per una formazione non adeguata ricevuta dal dipendente, che lo avrebbe dovuto mettere al riparo da pericoli simili. Fascicolo che ora dovrà essere riconfigurato con l’ipotesi più grave, se l’autopsia stabilirà un nesso di causalità tra infortunio e decesso.