REDAZIONE COMO

Padre e figlio morti in auto dopo lo schianto sulla A26: cordoglio a Solbiate

Morti in A26 in Liguria Giampietro Liberatore e il figlio Kevin, 60 e 26 anni, reduci da un viaggio di lavoro in Costa Azzurra alla volta della quale erano partiti nei giorni scorsi di Roberto Canali

Giampietro Liberatore e il figlio Kevin, 60 e 26 anni (Cusa)

Como, 13 luglio 2014 - La loro corsa insieme questa volta si è conclusa nel peggiore dei modi, venerdì pomeriggio dopo un volo di una ventina di metri giù dal viadotto della «Vegnina», al chilometro sedici dell’A26 tra Masone e Ovada. Se ne sono andati così Giampietro Liberatore e il figlio Kevin, 60 e 26 anni, reduci da un viaggio di lavoro in Costa Azzurra alla volta della quale erano partiti nei giorni scorsi. Avevano fretta di tornare per il weekend padre e figlio, forse troppa, almeno per gli agenti della Polstrada che solo con l’eccessiva velocità riescono a spiegarsi quel volo terribile all’uscita di una curva, con la potente Jaguar che ha sfondato il guardrail ed è precipitata nel vuoto, schiantandosi a pochi metri da un campo di calcio. Non hanno avuto neppure tempo di accorgersi di quel che stava accadendo i due, morti praticamente sul colpo prima che la fuoriserie prendesse fuoco. Quando i soccorritori sono arrivati alla base del viadotto lungo l’autostrada dei Trafori, solo pochi minuti dopo, si sono trovati di fronte lo scenario peggiore. 

L’auto accartocciata su se stessa una volta schiantatasi al suolo era ormai completamente avvolta dalla fiamme. Nulla da fare per Giampiero Liberatore, che si trovava al posto di guida, e per il figlio che lo aveva accompagnato facendogli da assistente. Ci sono volute ore prima di riuscire a estrarre i corpi dei due e risalire alla loro identità. Il rogo ha infatti ridotto a uno scheletro di lamiere fumanti la Jaguar distruggendo ogni cosa all’interno. A mettere sulla pista giusta i poliziotti è stata la targa, parzialmente scampata alla fiamme, che però riportava le insegne del Canton Ticino. L’auto risultava infatti intestata alla «Everpack Sagl» di Chiasso, società di cui Giampiero Liberatore era il direttore. 

Solo ricerche più approfondite hanno permesso di risalire all’identità dei due occupanti, titolari di un’azienda anche in paese, la «Everest General Packaging» di via Volta. Solo in tarda serata la notizia della tragica scomparsa di padre e figlio è arrivata a Solbiate e Cagno, dove da alcuni mesi si era trasferito Giampiero Liberatore. Sconvolti gli amici di Kevin che oltre a dare una mano al padre stava cercando di affermarsi nel mondo dello spettacolo, come Dj, presentatore e organizzatore di eventi. Un sogno che negli ultimi anni lo aveva portato a organizzare serate in moltissimi locali del Nord Italia e della Riviera Ligure, dove era conosciuto anche con il nome d’arte di «Mystik Kevin». La Polstrada ha aperto un’inchiesta sull’incidente, capitato in un tratto di autostrada che già in passato era stato al centro di polemiche per le misure di sicurezza considerate poco adeguate. Non si esclude che a interrompere così tragicamente la corsa di padre e figlio possa essere stato un malore o un guasto meccanico, anche se secondo la Polstrada determinante è stata l’eccessiva velocità che ha trasformato la fuoriserie impazzita in un proiettile in grado di scardinare il guardrail posto a protezione del precipizio.