Minghetti-Rapinese, sfida aperta

Ballottaggio alle comunali, ancora una manciata di ore e i comaschi saranno chiamati di nuovo alle urne

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Ancora una manciata di ore e i comaschi saranno chiamati di nuovo alle urne per decidere chi sarà il prossimo sindaco della città. Una sfida apertissima quella tra Barbara Minghetti e Alessandro Rapinese, perché il ballottaggio è davvero un’altra partita e perché entrambi i candidati dovranno giocarsela con due incognite: l’astensione che si annuncia ancora più pesante di quella registrata al primo turno e cosa decideranno di fare gli elettori del centrodestra.

Le due questioni sono collegate per il candidato sindaco Giordano Molteni che ha deciso di non dare indicazioni ai suoi 8.341 elettori. "Non ho la presunzione di dire loro come votare – spiega – Ho assoluto rispetto nelle loro valutazioni personali per chi deciderà di recarsi alle urne e votare il meno peggio, ma comprendo anche chi deciderà di rimanere a casa. "Spero perdano entrambi", come diceva il compianto Peppino Prisco quando gli chiedevano di fare un pronostico sul derby Milan-Juve". Non la pensa così Matteo Salvini che nei giorni scorsi ha dichiarato che al ballottaggio non potrebbe che scegliere Alessandro Rapinese, spiegando che la sconfitta al primo turno è figlia della decisione di non ricandidare Mario Landriscina. Diametralmente opposta la posizione di Forza Italia pur senza citare Barbara Minghetti ha espressamente chiesto ai suoi elettori di tornare alle urne e di non votare "i movimenti protestatari". In questo caso la vittoria del centrosinistra assicurerebbe almeno un rappresentante in minoranza al partito di Silvio Berlusconi che altrimenti rischia di essere del tutto escluso dai giochi.

Poi c’è Fratelli d’Italia che con il 12,6% dei voti al primo turno potrebbe essere davvero l’ago della bilancia. Ufficialmente gli esponenti del partito di Giorgia Meloni hanno lasciato piena libertà ai loro elettori, compresa quella di partire per un week-end al mare che poi è quello che invitò a fare cinque anni fa Alessandro Rapinese escluso per poche centinaia di voti dal ballottaggio. "Da una parte c’è uno che ha insultato il centrodestra in continuazione e che pretende di essere il nuovo dopo 20 anni di consiglio comunale e 3 candidature a sindaco – la loro posizione– Dall’altra una candidata della sinistra. Comunque vada una sciagura per la città". L’unica speranza per loro è l’accoglimento del ricorso al Tar e il riconteggio dei voti, per tentare un ribaltone che a oggi appare un’impresa disperata. Sulla carta Barbara Minghetti può amministrare un vantaggio di 3.730 voti, ma domenica partirà da zero come Alessandro Rapinese che ci ha preso gusto a prendere di sorpresa i suoi avversari, anzi a "superarli all’ultima curva" come ama dire.

Roberto Canali