Merate, dallo stagno emerge un piranha: scoperta choc a San Rocco

Merate, l'esemplare recuperato morto e consegnato agli esperti per le indagini

Un esemplare di Piranha

Un esemplare di Piranha

Merate (Lecco), 19 giugno 2015 - Un piranha nel laghetto di San Rocco. Come dalle zone amazzoniche, dove vivono i feroci pesci, sia finito nel piccolo stagno nel cuore della Brianza lecchese non si sa. Probabilmente qualche appassionato di acquari e specie esotiche, non riuscendo più ad allevarlo, ha deciso di sbarazzarsene e lo ha gettato in quella che è poco più di una pozza d’acqua, ma che rappresenta comunque un vero e proprio gioiello naturalistico. L’esemplare è stato pescato ormai morto. Chi lo ha trovato non voleva quasi credere ai propri occhi, stentava ad accettare che quel pesce lungo poco più di una spanna, con la pancia rossa, mai visto prima, fosse proprio uguale a uno di quelli vistitante volte nei documentari o nei film horror trasmessi in televisione.

Il corpo a ovale, gli occhi a palla, soprattutto quegli inquietanti dentini affilati e aguzzi non lasciavano spazio a dubbi. Di mano in mano l’«alieno» sudamericano è arrivato dritto sul tavolo di Marco Aldrigo, responsabile del settore Caccia e pesca di Villa Locatelli. Del caso sono stati informati anche i vertici provinciali della Fipsas, la Federazione di pesca sportiva. Inizialmente si è ipotizzato di verificare la presenza di altri carnivori, poi però si è scelto di soprassedere perché non sussisterebbero rischi, non solo e non tanto per gli esseri umani, quanto piuttosto per l’ecosistema locale. «Difficilmente tali pesci si adattano ad ambienti diversi dal loro, non sopravvivono agli sbalzi termici», spiega e rassicura il vicepresidente Mario Bandera. Insomma, si può stare tranquilli, non c’è alcun pericolo di assistere alle raccapriccianti scene della pellicola «Piranha» del 1978 dove l’acqua di laghi e fiumi si tinge di rosso perché decine di bagnanti vengono sbranati vivi da pesci tigre, che in realtà si nutrono di carogne.

La preoccupazione semmai sarebbe stata per le altre specie autoctone. In ogni modo non è la prima volta che tra lago di Sartirana, stagno di San Rocco e Adda, vengono rinvenuti animali «forestieri», come pesci Oscar, siluri, pulitori, e naturalmente i pesci gatto che hanno infestato tutti i bacini lacustri della zona, senza dimenticare le famigerate tartarughe della Florida divenute a causa del loro numero e della loro voracità una vera e propria piaga perché hanno sterminato gamberi palustri e testuggini del posto, praticamente estinti.