Vessavano e pestavano disabili, la pena del contrappasso: dovranno assistere i più fragili

Pene patteggiate sotto i due anni per sette ragazzi di Menaggio. Condizionale subordinata a 60 ore di lavori di pubblica utilità

Bulli in azione (archivio)

Bulli in azione (archivio)

Lavori di pubblica utilità al servizio di associazioni e comunità che si occupano di assistenza a persone disabili e fragili, contemporaneamente alla frequentazione per sei mesi di un percorso psicologico di rieducazione antiviolenza. Sono le condizioni poste dal Gup di Como Carlo Cecchetti, alla concessione della sospensione condizionale per i sette giovani accusati di aver commesso una serie di vessazioni a disabili, pestaggi a passanti, distruzioni di abitazioni, minacce a persone gravate da fragilità fisiche o psicologiche. Condotte commesse per anni nella zona di Menaggio, fino all’indagine dei carabinieri, coordinata dal sostituto procuratore di Como Giuseppe Rose, che un anno fa, per un periodo, aveva condotto agli arresti domiciliari quattro di loro.

Ora hanno deciso tutti di patteggiare, ma le pene stabilite dal giudice, seppure al di sotto dei due anni, potranno beneficiare della sospensione condizionale solo se gli imputati porteranno a termine due distinti percorsi: innanzi tutto 60 ore di lavori di pubblica utilità, da svolgere al servizio di quelle stesse categorie di persone che erano state il bersaglio delle loro azioni violente. Inoltre un percorso di colloqui con psicologi, per comprendere il disvalore di ciò che hanno fatto, e il livello del danno arrecato a chi ha subito le loro aggressioni. A ciò si aggiungono le condanne patteggiate: 1 anno 10 mesi e 20 giorni per Federico Fraquelli, 23 anni di Menaggio, 1 anno e 6 mesi per Demis Ratti, 23 anni di Porlezza, un anno per Gabriele Dell’Era, 22 anni di San Siro, 1 anno e 10 mesi per Ndoci Franko, 22 anni di Menaggio (che erano finiti ai domiciliari). Inoltre un anno di patteggiamento per Matteo Falotico, 25 anni di Menaggio, 1 anno e 3 mesi per Klisman Marticanaj, 24 anni di Menaggio e 8 mesi e 20 giorni per Paolo Barelli, 21 anni di San Siro. Assieme ad altri coetanei, la cui posizione è stralciata, di volta in volta creavano gruppetti che sceglievano vittime a caso, ma sempre persone facilmente attaccabili, che venivano perseguitate, ferite, aggredite e umiliate.

Due disabili della zona periodicamente erano stati accerchiati, percossi e scherniti, ripresi con i loro telefoni cellulari, spintonati e fatti cadere a terra, molestati spruzzandogli addosso bombolette spray o versandogli in testa cenere di sigarette, colpiti con oggetti lanciati mentre passavano per strada. Persino spaventati mentre si trovavano nelle loro case. Oppure uno straniero che stava viaggiando in bicicletta a Tremezzina, era stato colpito con un ombrello spuntato dall’auto che gli era passata accanto, mentre a dicembre 2019 era stata distrutta a Loveno di Menaggio l’abitazione che un uomo aveva messo a disposizione delle persone senza fissa dimora.