Maxi giro di usura sul Lario In sei patteggiano dal giudice

Fu un commercialista a fare scattare le indagini della Guardia di Finanza coordinate dal pm Addesso

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Hanno patteggiato tutti: non solo i tre principali imputati di usura, ma anche i familiari di uno di loro. Davanti al gup di Como, Andrea Giudici, ha definito 5 anni di condanna Gabro Panfili, 74 anni di Laglio. Due anni, senza sospensione condizionale, per la moglie, Franca Ribuffo, un anno e 4 mesi a testa per le due figlie, Biancaelena e Chiara, in questo caso con il beneficio della sospensione. Per Giovanni Gregorio, 82 anni di Bellagio, 2 anni e 6 mesi di reclusione, e infine 2 anni e 10 mesi per Paolo Barrasso, 58 anni di Como, ultimo a cercare un accordo con la Procura. Tutti gli indagati avevano già ottenuto il parere favorevole del sostituto procuratore Pasquale Addesso, che aveva condotto le indagini, partendo dalla denuncia presentata dal commercialista comasco Bruno De Benedetto, una delle principali vittime di usura dei tre imputati, che agivano separatamente e senza nessun contatto tra di loro, ma legati da clienti comuni: solo lui ha detto di aver avuto un milione di euro in tre anni, vincolato a una restituzione di un milione e 600mila euro. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Como, avevano rintracciato altre vittime, che dopo anni di silenzio, avevano riferito dei prestiti ricevuti e delle cifre – o in alcuni casi anche degli immobili – restituiti negli anni, con tassi di interesse da usura. Paola Pioppi