Como, tre mesi di latitanza per Riella: in Alto Lago l’omertà dell’antistato

Controlli a tappeto dei carabinieri fra Gravedona, Domaso e Stazzona a caccia del rapinatore evaso Dal 12 marzo solo flebili tracce. Ora i militari non mollano più la presa: al setaccio auto e casolari

Massimo Riella

Massimo Riella

Gravedona ed Uniti (Como), 26 giugno 2022 - La latitanza di Massimo Riella, sparito dal 12 marzo scorso, dopo la clamorosa evasione dal cimitero di Brenzio, nel Comasco, sta cominciando a avere concrete ricadute su chi vive nel suo stesso territorio, sui suoi amici e su chiunque sia anche lontanamente sospettato di agevolarlo o di nascondere informazioni. Perché è ormai chiaro che la sua capacità di sfuggire alla cattura si basa su una rete di aiuti invisibili, che finora si sono rivelati funzionali alla sua sopravvivenza. Da qualche giorno, i carabinieri di Menaggio, assieme ai carabinieri forestali e alla polizia provinciale, sembrano essersi trasferiti in pianta stabile nel territorio compreso tra Gravedona, Stazzona e Domaso, portando avanti controlli a tappeto su chiunque transiti da quelle strade, ma non solo: nove perquisizioni svolte nelle abitazioni di persone ritenute potenziali agevolatori della latitanza di Riella, o in casolari, hanno portato al ritrovamento di due fucili e al sequestro di mezzo chilo di marijuana.

Operazioni appena iniziate, e che potrebbero proseguire a lungo, a discrezione degli stessi carabinieri che le stanno portando avanti. Andando con ordine, sono stati controllate 38 persone e 55 veicoli, contestando le numerose irregolarità che sono man mano emerse a carico di chi interpreta con una certa leggerezza le regole del codice della strada. A un uomo è stato sequestrato il motociclo, ad altri due è stata ritirata la patente, a un quarto è stata tolta la carta di circolazione. Le sanzioni non si contano, ma hanno portato centinaia di euro nelle casse dello Stato. Ma lo scopo non è solo quello di stanare i furbetti delle revisioni, ma di isolare Riella e di eliminare la zona grigia che ancora lo protegge. In questo lembo della provincia di Como, non così distante dallo sfondo delle vacanze del jet set, intorno al latitante si è creata finora una cappa di silenzio, di protezioni da suggerire scenari tipici di zone dalla forte presenza criminale.

I carabinieri, già presenti in zona per i controlli, hanno inoltre proceduto a un arresto in flagranza di reato di un uomo di 51 anni per maltrattamenti gravi in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. A casa di Maicol Borgoni, 32 anni di Stazzona, sono stati trovati alcuni grammi di diversi tipi di stupefacente ed è stato denunciato, mentre un trentunenne di Domaso è stato segnalato alla Prefettura come consumatore di stupefacente, e andrà incontro al ritiro della patente. In un casolare abbandonato di Stazzona, sono inoltre stati trovati due fucili da caccia rubati un paio di mesi fa in zona, e 500 grammi di marijuana, tutto sequestrato in attesa di identificare chi li deteneva. Le perquisizioni non hanno risparmiato le abitazioni private, e altri casolari o luoghi apparentemente abbandonati, ma riconducibili comunque a soggetti conosciuti ai carabinieri, alla ricerca di qualunque traccia possa rivelarsi interessante.