Como, maltratta e picchia figlia adolescente: "Sei grassa, dimagrisci". Mamma denunciata

Faceva pesare ogni giorno la ragazzina e le vietava di mangiare. Non potrà più avvicinare la figlia

Maltrattamenti

Maltrattamenti

Como, 18 marzo 2019 - Privazioni di cibo costanti, insulti, denigrazioni, botte. Ogni volta che il suo peso aumentava anche solo di un etto, l’aggressività della madre diventava incontrollabile. Mesi di maltrattamenti fisici e psicologici, nei confronti della figlia sedicenne, una ragazzina alta un metro e 72 centimetri, a cui veniva imposto di non superare i 50 chili di peso. Fino alla denuncia alla Squadra Mobile di Como presentata dalla zia, medico e sorella del padre, che ha segnalato alla Procura i gravi disturbi a cui era andata incontro la nipote nell’ultimo anno: mal di testa frequenti, svenimenti, scomparsa del ciclo mestruale, stanchezza cronica e fatica a fare ogni cosa.

La donna, 47 anni, madre anche di un ragazzino più piccolo che poteva mangiare tutto ciò che voleva, alcune settimane fa è stata raggiunta da una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare con l’accusa di maltrattamenti aggravati, con il divieto assoluto di avvicinare la figlia in ogni luogo da lei frequentato, e di cercare di contattarla con qualunque mezzo. Un provvedimento eseguito per salvaguardare la ragazzina, che ora è stata sentita durante l’incidente probatorio in Tribunale. Nell'ordinanza, chiesta dal sostituto procuratore Daniela Moroni, il gip Carlo Cecchetti parla di condotte di una «gravità inaudita» da parte della donna, documentate non solo dalla denuncia della zia, ma anche dalle foto scattate che evidenziano le conseguenze fisiche che la ragazzina subiva quando il suo peso sforava anche solo di pochi grammi la soglia del 50 chili.

Stremata dagli attacchi della madre, la sedicenne ha anche registrato alcuni sfoghi, che avvenivano ogni giorno, quando veniva obbligata a salire sulla bilancia: «Fai schifo, sei brutta lo vuoi capire – le dice la madre – non ti vedi le cosce e i polpacci… ti viene la faccia come un criceto… ma ti specchi?». O ancora: «Guarda il peso stamattina, sei 51.2, eri 49 la settimana scorsa… hai preso un chilo in una settimana, non in un mese o cinque mesi… tu a fine ottobre arrivi a 54 se non di più…», per poi aggiungere: «Platinette ha detto che era magrissimo alle superiori, sai in un anno quanto ha preso? 50 chili… ci sono soggetti come te che devono fare attenzione, la bilancia non inganna. Non me lo sto inventando io, hai preso un chilo in una settimana».

Aumenri di peso risibili per un’adolescente, che la madre considerava con orrore, davanti ai quali l’unica alimentazione possibile diventavano passati di verdure, insalata e carote. Pochissima frutta, essendo zuccherina e quindi considerata pericolosa. Ma la ragazzina, costantemente affamata, cercava cibo di nascosto, o chiedeva aiuto a parenti e conoscenti. Salvo poi scatenare le ire della madre che non otteneva i risultati sperati, e che in un caso sarebbe arrivata anche a colpirla