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Maltrattamenti, marito a processo

Dopo averla sposata, ha iniziato a imporle una vita di segregazione, arrivando anche a costringerla a vendere suoi effetti personali, per potersi comprare cibo e vestiario. L’uomo, un comasco di 45 anni, finirà a processo a metà gennaio con l’accusa di maltrattamenti, lesioni volontarie e violenza sessuale.

Contro di lui ci sono una serie di dichiarazioni e denunce fatte dalla donna nel 2018, referti medici, accertamenti dei carabinieri, fotografie. Oltre alle minacce, agli insulti, alle denigrazioni quotidiane, veniva picchiata con calci e pugni, anche alla testa, che più volte l’avevano fatta finire in ospedale, senza che mai dicesse ai medici la vera origine di quelle contusioni.

Il marito era inoltre arrivato a vietarle di vedere le amiche, di parlare con i vicini di casa, di trovarsi un lavoro che la rendesse economicamente autonoma.

Allo stesso tempo, non le dava soldi nemmeno per provvedere ai minimi bisogni quotidiani, così che la donna era arrivata a vendere i suoi oggetti di valore, per acquistare cibo e vestiario.

Secondo le accuse, inoltre, l’imputato le controllava continuamente il telefono cellulare e le impediva di fare visite mediche di controllo, tra cui anche esami del sangue e accertamenti di prevenzione. Infine più volte le avrebbe imposto rapporti sessuali, quando lei aveva cercato di mettere fine al matrimonio.

Pa.Pi.