"Maltrattamenti anche se lei poi tornava a casa"

No ai domiciliari per l’uomo accusato di sfruttare la compagna

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di Paola Pioppi

"Il solo fatto che la persona offesa continui a tornare a casa dell’indagato, nonostante le percosse, le ingiurie e le minacce, o che in alcune occasioni reagisca verbalmente al compagno, non dimostra l’insussistenza dei maltrattamenti o dello sfruttamento".

Al contrario, secondo il giudice di Como Carlo Cecchetti, che ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari presentata da Vasile Dumitru Carausan, potrebbe essere "esemplificativo dello stato di soggezione in cui versa la stessa parte offesa".

Il romeno di 44 anni residente a Fino Mornasco è stato arrestato la scorsa settimana su ordinanza di custodia cautelare, in quanto accusato di sfruttamento della prostituzione della sua convivente e di violenza sessuale. Durante l’interrogatorio di garanzia, si era avvalso della facoltà di non rispondere, salvo poi fare spontanee dichiarazioni in cui ha sostenuto che quelle frasi emerse dalle intercettazioni telefoniche svolte dai carabinieri del Nucleo investigativo durante le indagini, con le quali si faceva vanto delle violenze fisiche e sessuali a cui sottoponeva la ragazza, erano state mal interpretate. In realtà, secondo Carausan, era un rapporto consenziente e condiviso, per quanto connotato da eccessi. Chiedendo poi di andare agli arresti domiciliari dalla ex moglie, disposta ad accoglierlo.

Una versione che il giudice non ha ritenuto credibile e accettabile, ritenendo che i profili relazionali tra Carausan e la convivente, emersi dalle indagini, non eliminano la rilevanza penale di quelle condotte. Rimandando ad alcuni passaggi particolarmente violenti, emersi dalle intercettazioni. Così come "non è raro che tra protettore e prostituta si instauri una relazione sentimentale". Anche nel momento in cui dovesse emergere una "volontaria sottomissione" della vittima, "appare provato che l’indagato ha tratto utilità economiche dallo sfruttamento della compagna", che di per sé costituisce reato. Pure quando i ricavi sono ceduti spontaneamente per "contribuire alla vita familiare".