
Agli arresti domiciliari dai nonni, che si erano messi a disposizione per accoglierlo in casa ed evitargli il carcere, è rimasto poche settimane. Perché l’uomo, 30 anni di Milano, nel giro di una quindicina di giorni ha rimediato prima una denuncia per maltrattamenti e poi, come conseguenza, un aggravamento della misura, che ora lo ha condotto in carcere. Ai domiciliari era finito per una serie di maltrattamenti nei confronti dei genitori e dei fratelli e sorelle minorenni, per i quali era stato disposto l’arresto dal Tribunale di Milano: ma la disponibilità dei nonni ad accoglierlo, gli aveva consentito di ottenere una misura cautelare meno afflittiva. Tuttavia a fine settembre i due pensionati – 72 anni lui e 70 lei - si erano rivolti ai carabinieri di Mariano Comense, denunciando continue aggressioni verbali, minacce e insulti che il trentenne metteva continuamente in atto nei loro confronti, chiuso tra le mura di casa. Denuncia che carabinieri hanno trasmesso alla Procura di Como, evidenziando la reiterazione delle condotte per le quali già era indagato a Milano, commesse anche nei confronti dei due anziani. Le indagini condotte nei giorni scorsi si sono basate anche sull’ascolto di alcuni testimoni, che hanno confermato le condotte del trentenne e quanto già raccontato dai due pensionati. Per l’uomo è quindi stato emesso un aggravamento della misura cautelare, evidentemente non adatta a garantire la tutela delle persone che aveva attorno e che lo avevano accolto. Martedì pomeriggio è stato quindi portato in carcere al Bassone. Pa.Pi