Como, cercava la madre per curare tumore: ora Daniela ha bisogno del Dna del papà

L'infermiera di San Vittore Olona, malata di un raro tumore, lancia un disperato appello al padre biologico affinché le doni una provetta di sangue per proseguire la cura sperimentale

Daniela Molinari

Daniela Molinari

Nuovo capitolo nella drammatica vicenda di Daniela Molinari, l'infermiera di San Vittore Olona che rischia di morire a causa di un raro e aggressivo tumore, e che anni fa aveva cercato la madre biologica (dalla quale era stata abbandonata perché nata a seguito di uno stupro) ora rivolge un toccante appello al padre: "Per la mia terapia è molto importante anche il suo Dna”. Non chiedo altro che una provetta del suo sangue ha detto la donna, la cui storia ha commosso l'Italia. Non basterebbe più per le cure il dna della madre biologica che, dopo un primo rifiuto, aveva accettato di aiutare la figlia ma senza incontrarla. Oggi Daniela Molinari, che lotta come un leone contro un male impietoso e vorrebbe sottoporsi a una cura sperimentale, ha bisogno anche del Dna paterno. Per questo si è rivolta alla trsamissione Chi l'ha Visto, lanciando un secondo disperato appello al padre, dopo quello fatto l'anno scorso alla madre e che ha avuto esito positivo. Grazie ad una ricerca da lei stessa condotta, Daniela avrebbe individuato un parente che vive sul lago di Como: un fratellastro o forse un cugino. Così sarebbe riuscita a risalire al padre, di cui chiede un campione di Dna, suo o di una delle  figlie. "Se lei è davvero mio padre, una provetta del suo sangue può perfezionare la mia cura. Sono solo malata, non voglio disturbare né lei né la sua famiglia" dice Daniela col consueto garbo e la fermezza che ne hanno fatto un esempio di forza e di coraggio per tutta l'Italia. Chissà che questo nuovo appello non tocchi le corde del cuore del padre biologico, e dia vita a un secondo miracolo.