
La donna di 63 anni costretta a letto da un ictus trovata in condizioni estreme
Marito e figlia dell’anziana donna, a processo erano finiti per maltrattamenti, a fronte delle condizioni drammatiche in cui era stata trovata una sessantatreenne fortemente debilitata da un ictus. Abbandonata nel letto, senza alcuna cura della sua igiene, al punto da farle subentrare infezioni e malattie generate dallo sporco in cui viveva. Il tutto, all’interno delle mura domestiche, nella stessa casa in cui vivevano i due imputati. Che ora sono stati condannati a 4 mesi di reclusione, con pena sospesa, riqualificando l’imputazione in abbandono di persone incapaci, così come chiesto dal pm Antonia Pavan. Le condizioni devastanti in cui viveva la donna erano state segnalate dai servizi sociali a giugno 2020, in conseguenza di un ricovero in ospedale, in quanto la donna era apparsa pallida e con ricorrenti episodi di nausea. Le assistenti l’avevano trovata a letto in totale stato di incuria, con lesioni da decubito al quarto stadio. La sua condizione di non autosufficienza risaliva al 2008, quando aveva avuto un ictus, con conseguente "compromissione della deambulazione e di assistenza per i cambi posturali". Per una decina di anni era stata affidata alle cure di un centro diurno, per poi essere dimessa e tornare a casa, con un contributo economico a favore del marito, 66 anni e della figlia convivente, 27 anni, per garantire anche il sostegno igienico e sanitario. Ma i due imputati, non erano stati in grado di garantire le minime condizioni. Successivamente all’intervento dei servizi sociali e della Procura, la vittima si era gradualmente ripresa, migliorando le sue condizioni. Paola Pioppi