Mala movida, giro di vite. Il questore chiude un bar

Controlli intensificati dopo le aggressioni e gli accoltellamenti in piazza. Locale finito all’attenzione degli investigatori dopo l’arresto di uno spacciatore.

Per le prossime due settimane, il Wild Street Bar di piazza Garibaldi rimarrà chiuso. Lo ha deciso il questore di Como Marco Calí, in seguito alle indagini svolte dalla Squadra Mobile e successivamente dalla Divisione di Polizia Amministrativa, in conseguenza dell’arresto di uno spacciatore canturino, avvenuto un paio di settimane fa. Ma più in generale, questo provvedimento deve essere ricondotto alla particolare attenzione posta nei confronti di tutto ciò che accade in centro a Cantù, dopo le aggressioni e gli accoltellamenti che hanno caratterizzato l’inizio della stagione estiva. Fatti per i quali la Prefettura aveva convocato una riunione tecnica di coordinamento, da cui erano emerse precise azioni di contrasto alla "mala movida".

Il locale è finito nelle attenzioni della Squadra Mobile in seguito all’arresto di uno spacciatore, che a fine luglio era stato trovato con diverse dosi di droga. Volto già conosciuto, era stato monitorato dai poliziotti della Mobile, che lo avevano arrestato in flagranza dopo alcune cessioni di droga avvenute vicino ai bar del centro. In un pacchetto di sigarette gli erano state trovate 9 dosi di cocaina e 190 euro in contanti, mentre a casa aveva altri 26 involucri pronti per la vendita contenenti circa 12 grammi e mezzo di cocaina, un sacchetto con circa 50 grammi della stessa sostanza, un bilancino di precisione e 530 euro in contanti. Finendo così al Bassone in flagranza di reato. Uno dei locali vicino ai quali era stato notato lo spacciatore, era appunto il Wild Street, che da quel momento è stato oggetto di ulteriori osservazioni. Gli investigatori hanno notato che il locale era frequentato da numerosi clienti con precedenti di polizia, rappresentando così, come prevede la normativa in questi casi, "un pericolo per l’incolumità e la sicurezza pubblica", che può motivare la sospensione temporanea dell’attività. A quel punto i poliziotti della Divisione Amministrativa hanno sviluppato l’ulteriore attività istruttoria che ha portato all’emissione provvedimento. L’arresto era avvenuto durante un servizio straordinario di controllo del territorio organizzato dalla stessa della Questura, durante il quale erano stati identificate decine di persone, controllati veicoli e alcuni locali, come previsto dalle riunioni che si erano tenute in Prefettura in seguito alle aggressioni.

Paola Pioppi