Lotta alla mafia in provincia. Firmate quattro interdittive

Lecco, il prefetto: "L’attività testimonia l’impegno concreto e quotidiano della prevenzione"

Lotta alla mafia in provincia. Firmate quattro interdittive

Lotta alla mafia in provincia. Firmate quattro interdittive

LECCO

Non solo droga, pizzo e violenza. I picciotti della ‘ndrangheta non girano con la coppola in testa, lo scacciapensieri in bocca e la lupara in pugno. Si mimetizzano dietro il bancone di un bar, indossano il grembiule da pizzaiolo, si annodano la cravatta.

Dietro una parvenza di insospettabile e accettabile normalità, riciclano i soldi sporchi. Succede sul lago di Como, lungo l’Adda e in Brianza, in provincia di Lecco, tra le realtà a più alto tasso di infiltrazione degli esponenti della criminalità organizzata. Oltre agli investigatori e ai magistrati della Dda, lo sanno bene le donne e gli uomini del Gruppo antimafia locale della prefettura di Lecco, grazie a cui negli ultimi anni è stata emessa un’interdittiva dietro l’altra. Quattro sono solo le ultime firmate nei giorni scorsi dal prefetto Sergio Pomponio, che ha chiuso il bar Derby di Mandello del Lario, la società che gestiva il Big Bang di Calolziocorte prima che venisse ceduto, il mobilificio Arredomania de La Valletta Brianza e una concessionaria di Piacenza intestata al solito amico di "famiglia" che abita nel Lecchese. Prestanoni, gattopardeschi cambi di assetti societari e gioco delle tre carte a parte per confondere le acque e provare a dimostrare un’integrità di facciata, a guadagnarci, in alcuni casi con la sponsorizzazione di giornalisti compiacenti, erano sempre quelli dei clan De Pasquale, Vallelonga e del giro Mafia connection lariana e Co., coinvolti nelle maxi inchieste antimafia Oversize, Ferrus Equi, Cardine Metal Money. Ha invece riaperto la coop Global form dell’ex vicepresidente nazionale di Donne Impresa di Confartigianato che voleva accreditare il boss compare Cosimo Vallelonga negli ambienti che contano. Resta tuttavia osservata speciale, con un provvedimento di prevenzione collaborativa. "L’attività testimonia l’impegno concreto e quotidiano della prevenzione e nel contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico e produttivo locale", spiega il prefetto. Daniele De Salvo